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Il convegno europeo di Bellaria sull'operatore pastorale tra i migranti (D. Locatelli)
Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/04
IL CONVEGNO EUROPEO DI BELLARIA SULL’OPERATORE PASTORALE TRA I MIGRANTI di Domenico Locatelli Si terrà a Bellaria dall’11 al 14 aprile 2005 un convegno europeo che vuole offrire l’occasione unica di far incontrare gli operatori italiani che lavorano nelle comunità d’Europa e gli operatori italiani e stranieri che lavorano nelle comunità etniche che vivono in Italia.Il convegno è promosso dalla Fondazione Migrantes e dalle Delegazioni MCI europee, con la partecipazione dei responsabili pastorali delle comunità linguistiche ed alcune agenzie presenti nel contesto migratorio italiano ed estero.Sarà un convegno dove la modalità principale sarà lo scambio interpersonale e il riflettere in laboratori dove le operatrici e gli operatori troveranno tempo e spazio per conoscersi e scambiarsi esperienze, speranze e preoccupazioni.Il convegno aprirà finestre per interventi e presenze non strettamente ecclesiali o pastorali ospitando agenti che lavorano nel sociale, nella cultura e nel campo amministrativo.Il temaIl tema del convegno europeo é: L’Operatore in contesto migratorio: tra memoria e futuro: “Perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2Tm 3,16).Il convegno vuol continuare lo spirito dell’incontro ecclesiale di Castelgandolfo del febbraio 2003: “Tutte le genti verranno a Te: la missione ad gentes nelle nostre terre”, dove era emersa fortemente l’esigenza di questo incontro. I contenutiIl primo contenuto sono gli stessi partecipanti, operatori da tempo nei contesti di emigrazione e immigrazione i più diversi e complessi. La loro stessa esperienza umana, professionale, cristiana e pastorale diventa la ricchezza da mettere a disposizione per donare e ricevere con semplicità ed apertura.Due proposte di riflessioni saranno espresse ed approfondite grazie ad interventi interagenti in due tavole rotonde dove siederanno studiosi e personalità che tracceranno riferimenti per i laboratori di scambio:1. Una lettura dei valori e delle novità che il movimento dei migranti sta portando all’Italia e all’Europa. Valori riconoscibili nelle persone migranti, nelle comunità che si organizzano e negli operatori che vi si impegnano.Uno dei riferimenti biblici che potranno guidare è preso dal profeta Geremia 29,4-7:“Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, a tutti gli esuli che ho fatto emigrare da Gerusalemme a Babilonia: Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti; prendete moglie e mettete al mondo figli e figlie, scegliete mogli per i figli e maritate le figlie; costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi lì e non diminuite. Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare. Pregate il Signore per esso, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere.”2. Una riflessione approfondita sulle fonti che forniscono gli elementi fondanti ed ispiratori dell’impegno degli operatori in contesto migratorio, dove sarà prevalente una lettura teologica, biblica e pastorale, pur non mancando approfondimenti nella cultura e nella realtà sociale e politica europea.Alcuni riferimenti biblici fra moltissimi altri possono essere: 2 Timoteo 3,14-4,2 “… perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera di bene”, oppure 2 Re 4,8-17: “ Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era una donna facoltosa, che l’invitò con insistenza a tavola. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Essa disse al marito: “Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare”.Ed anche 1 Re 8,41-43 “Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se viene da un paese lontano a causa del tuo nome, se egli viene a pregare in questo tempio, tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero”.Gli obiettiviL’obiettivo è di favorire l’incontro ed il dialogo dei missionari ed operatori pastorali da molti anni impegnati con gli italiani all’estero con gli operatori pastorali impegnati con gli immigrati in Italia.Si è convinti, ormai, che gli operatori che lavorano nel campo migratorio non possono più lavorare isolatamente; e pertanto, le esperienze pastorali ed umane di ciascuno possono aiutare a delineare e descrivere i profili degli operatori in contesto migratorio.La situazione migratoria con i suoi contesti plurietnici e multiculturali favorisce nuove riflessioni teologiche ormai mature e che si riescono ad esprimere sempre meglio. Tali convinzioni teologiche si traducono anche in liturgie e celebrazioni nuove e arricchite dalle diverse sensibilità dei cristiani provenienti da varie tradizioni e che vivono in paesi a loro culturalmente estranei. L’accento sarà messo non tanto su quanto si fa e cosa si fa, ma piuttosto, su chi si è, quali tratti per essere operatore, quale vocazione ispira l’operatore, quali esigenze e bisogni ha richiesto e richiedono operatori per l’immigrato che arriva in Italia e per gli emigranti italiani, e non, che partono per l’estero.Con la presenza di alcuni operatori dell’ambito sociale, culturale e politico, si tenterà di verificare il grado di collaborazione e di messa in rete con operatori non strettamente pastorali che lavorano in contesto migratorio.Lo sfondo pastorale di riferimentoIl quadro pastorale generale europeo ed italiano sarà di riferimento per tracciare gli elementi costitutivi dell’operatore in migrazione per una sua miglior qualifica che lo abiliti al dialogo e al confronto, ad essere stimolo e accompagnatore delle persone che a lui si rivolgono, per essere missionario e un testimone che sa far memoria.Non mancherà un’attenzione alle comunità parrocchiali locali, in Italia e nelle Chiese europee, perché riescano a trasportare nella pastorale ordinaria l’apertura e l’attenzione ai nuovi arrivati. La fatica ed il lavoro fatto per gli italiani all’estero aiuterà a meglio comprendere come salvaguardare le comunità etnico linguistiche, non per un cammino di separazione o di esclusione, ma per un percorso verso la comunione. L’impegno fondamentale per la formazione propria e dei migranti potrà riconoscere energie e strategie messe in campo per guadagnare il migrante ad una partecipazione responsabile e piena nella società locale e nella Chiesa particolare. Gli operatori rileggeranno la loro consapevolezza di far parte e di contribuire perché il fenomeno migratorio sia accolto come componente irrinunciabile per la costruzione dell’Europa dei popoli e della Chiesa “cattolica”.Il convegno europeo si svolgerà presso L’Eurocentro congressi di Bellaria-Igea Marina dall’11 al 14 aprile 2005. Sono invitati tutti coloro che operano in contesto migratorio attenti alla pastorale, al sociale, al culturale e al politico sia in Italia che all’estero. Saranno presenti i coordinatori nazionali delle comunità etniche che vivono in Italia e che cominciano, ora, il loro cammino, alcuni rappresentanti esteri coordinatori del lavoro di altre Chiese europee, alcuni rappresentanti di agenzie sociali e culturali che operano all’estero con gli italiani ed in Italia con gli immigrati. Sono attesi 250 operatori dall’Europa ed altrettanti dalle diocesi italiane.
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