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Comunicazione concernente P. Andrea D’Ascanio, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini


La Congregazione per la Dottrina della Fede, onde tutelare il diritto dei fedeli nella scelta di una propria forma di vita spirituale conforme alla retta dottrina e prassi ecclesiale, ha disposto la divulgazione del dispositivo della sentenza emessa in secondo grado di giudizio – e, pertanto, passata “in giudicato” – dal Tribunale Apostolico del predetto Dicastero nei confronti del presbitero Andrea D’ASCANIO – al secolo Nicola – della provincia d’Abruzzo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, fondatore dell’Associazione di fedeli “L’Armata Bianca”. 

La suddetta sentenza, pronunciata il 1° febbraio 2005, ha condannato padre D’Ascanio per gravi delitti contro il sesto comandamento del decalogo implicanti anche la confessione sacramentale e l’abuso della potestà ecclesiastica con dominio delle coscienze. 

Il Tribunale ha irrogato nel confronti del reo le seguenti sanzioni canoniche: 

1. Obbligo di residenza in una casa dell’Ordine dei Cappuccini determinata dal Ministro Generale dell’Ordine – escluso il territorio di Abruzzo e Lazio – con divieto di uscire dai confini della diocesi di dimora senza il permesso dell’Ordinario del luogo.
2. Interdizione dai rapporti di qualsiasi genere – anche solo epistolari, telefonici, telematici, ecc. – con i membri dell’Associazione “L’Armata Bianca” e di altre associazioni similari.
3. Revoca della facoltà di ascoltare le confessioni sacramentali.
4. Divieto della celebrazione pubblica della SS.ma Eucaristia, di ogni Sacramento e Liturgia della Parola.
5. Proibizione della predicazione e delle funzioni di “guida spirituale”.