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Intervento alla XX Assemblea nazionale ordinaria elettiva della Federazione Italiana Settimanali Cattolici
Roma, 23-25 novembre 2023

nia, che è il vero senso del potere: avere la visione del fine della Federazione e saper accompagnare tutti alla sua soddisfazione. Non è il prestigio personale o della propria testata ciò che fa crescere, ma il sapersi uniti – appunto – nella stima vicendevole e nell’ecclesialità che ci contraddistingue.
In questo senso, l’unione dilata lo spazio e il tempo e colloca la Fisc in una relazionalità mediatica rinnovata e arricchita nei decenni: come non pensare, allora, alle collaborazioni con Avvenire, con il Sir, con Tv2000 e inBlu2000. Ma anche con tutte quelle realtà associative che abitano il mondo della comunicazione e dell’informazione. Un panorama vasto e variegato in cui ciascuno, come in un grande mosaico, può essere una tessera preziosa. Al riguardo, sento di dover indicare anche un percorso nuovo da costruire insieme in quello che, in gergo, si chiama “ecosistema mediatico”: la relazione tra i nostri media che compongono il quadro informativo delle Chiese in Italia. Questi anni saranno caratterizzati sempre di più da cambiamenti ed evoluzioni: non cedere il passo della nostra presenza significa ragionare in un’ottica nuova in cui il frammento è inserito nell’insieme e in esso si riconosce il frammento. Non è appiattimento culturale, ma ricchezza informativa. Certamente c’è il discorso della sostenibilità e forse è proprio questo a tracciare un percorso nuovo. Non vuole essere un allarme, ma un invito pressante a progettare insieme il prossimo futuro. Reciprocità e relazione devono subentrare alla passività cui purtroppo portano le certezze acquisite.
5. Identità e unione; formazione, tutela e testimonianza (i tre sentieri indicati da Papa Francesco questa mattina). Tutto questo accade nel rapporto con un territorio e la comunità che vive in esso. È urgente rinnovare quel patto col territorio che dà ragione alla vostra presenza. Se un settimanale diocesano perde il rapporto con il contesto di riferimento smarrisce completamente la sua essenza. La radicalità, nel senso pieno del termine, cioè l’andare fino alle radici, sta proprio nel rapporto viscerale con le Chiese locali, con i paesi, con le persone. Senza questa bussola preziosa si perde l’orientamento. Scriviamolo un nuovo patto che metta al centro la difesa delle donne contro ogni forma di violenza, il dare voce a chi non ha voce, narrare la creatività della carità e le storie che testimoniano la sua irriducibile forza, il linguaggio come forma di incontro, la ricchezza spirituale che è sempre un guadagno, e tanto altro ancora… Un nuovo patto che non faccia a meno della transizione digitale e che, per questo, favorisca il dialogo generazionale. Certamente le testate Fisc hanno una diffusione capillare in forma cartacea e il digitale può sembrare ancora oggi una sfida. Ma proprio per questo è una grande opportunità: lo scambio tra generazioni può favorire la trasmissione attraverso canali differenti. Non abbiate paura di questo!
“Il settimanale diocesano, giornale ‘locale’, rispecchia la vita di una determinata comunità, la quale però non è isolata e chiusa in se stessa ma solidale con tutta la Chiesa e tutta l’umanità”, si legge nel “Documento di Brescia”. Percorrere le strade digitali è vivere questa dimensione relazionale in una prospettiva di contemporaneità. Per questo, vi invito a esplorare percorsi nuovi con l’identità di sempre. La vera sfida sta proprio qui: “Estrarre dal tesoro cose nuove e cose antiche”.