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 Home page - Un libro al mese - ARTE E ARCHITETTURA NEL FLUSSO DELLA STORIA - L'arte propone l'immediatezza dell'impatto emotivo. Ma se si rivolge alla cristianità, non dovrebbe anche qualificarsi, attraverso segni, simboli, espressioni riconoscibili e ricollegabili alla fede e alla sua storia? 
L'arte propone l'immediatezza dell'impatto emotivo. Ma se si rivolge alla cristianità, non dovrebbe anche qualificarsi, attraverso segni, simboli, espressioni riconoscibili e ricollegabili alla fede e alla sua storia'    versione testuale

Prima che di arte cristiana, parlerei di arte “santa”. E penso che l'arte sia sempre santa, nel senso che offre un'elevazione spirituale grazie al suo linguaggio che riconduce all'assoluto. L'arte porta alla liberazione, alla leggerezza, alla sottigliezza. Questo vale per l'astratto come il figurativo.
Quando si parla di arte sacra ci si riferisce a una doppia valenza: che i temi siano riconducibili alla sacralità e che il contenuto sia capace di elevare l'animo di chi vi entra in contatto.
Se l'arte che si dice cristiana è per tradizione figurativa, ciò non toglie che possa anche esprimersi sul terreno dell'astrattismo. Per spiegare: quando si dice “cristiana” ci si riferisce alla citazione apologetica di un fatto avvenuto nella storia. Le espressioni astratte però non solo sono state accettate, ma anche favorite nell'ambito della cultura cristiana, dalla Riforma protestante. Questa ha esaltato del credente le proprie responsabilità personali, con un effetto che ritengo liberatorio. In quest'ambito ritengo che l'arte abbia svolto una funzione simile a quella di un massaggio rivitalizzante su un muscolo atrofizzato. Ha posto domande, ha stimolato il pensiero, ha liberato l'immaginazione.
 
 
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