logo SNEC
Una chiesa al mese
Un libro al mese
Area Riservata
per gli incaricati diocesani
 Home page - Un libro al mese - DOVE INIZIA IL CAMMINO CRISTIANO - ​Il passaggio, l'iniziazione: nella nostra società sono sempre meno presenti i momenti iniziatici. E il battesimo dei neonati fa sì che questi non partecipino consciamente all'evento... 
Il passaggio, l'iniziazione: nella nostra società sono sempre meno presenti i momenti iniziatici. E il battesimo dei neonati fa sì che questi non partecipino consciamente all'evento...   versione testuale
Ergo il ruolo del battistero nelle chiese diviene fondamentale per risignificare quel passaggio. Come esaltarne la presenza nelle chiese esistenti, come renderlo più visibile nella città contemporanea?

Una nascita è una novità tanto radicale da presupporre in tutte le culture la necessità di un rito, un rito che conferisca dignità al nuovo nato e che gli conquisti uno spazio nell’ordine socio-culturale in cui la sua esistenza si configura. Oggi, l’equilibrio tra rilevanza propriamente sacramentale del Battesimo e suo ruolo sociale mi pare più a favore di questa seconda istanza, ed esso mi pare insomma una festa in cui si celebra un’appartenenza più culturale che propriamente religiosa. Il battesimo (e quindi il battistero) si pone pertanto come momento di raccordo con la società, e se vogliamo riutilizzare la metafora della “Porta”, che la collocazione dei battisteri antichi sostiene e Dante ribadisce, oltre che ad un ingresso verso la Chiesa, esso oggi è soprattutto una soglia offerta dalla Chiesa per guardare il mondo. Il battesimo, e quindi il battistero, è un luogo privilegiato di incontro tra Chiesa e società. Al progettista non dovrebbe a questo punto sfuggire la complessità del tema: certamente liturgico ma anche pastorale e quindi sociale; per uno spazio che dovrebbe poi collaborare a enunciare un comportamento non solo etico, ma propriamente religioso.
L'architettura dovrebbe accompagnare il recupero della dimensione cristiana del battesimo, restando quale memoria dell'ingresso nella comunità cristiana, porta della vita spirituale. Credo occorrano architetture capaci di produrre il silenzio, capaci di svelare interrogativi profondi e di portare le preoccupazioni di breve periodo in un secondo piano. Architettura e liturgia devono concorrere a costruire un’atmosfera capace di fare silenzio per condurre l’attenzione sull’atto che specificamente si celebra, e ciò significa oggi passare per un coinvolgimento emotivo e sensoriale essoterico, aperto ai neofiti e addirittura ai profani.
Molti battisteri contemporanei, così come la disposizione liturgica di tante chiese di recente costruzione, non va in questa direzione: a partire dagli anni immediatamente successivi al Concilio, il diffondersi di “pedane plenarie” dove si accostano tutti i luoghi liturgici attorno all'altare, propone una nuova “teatralizzazione” della liturgia e una difficoltà a cogliere l’autonomia del momento del battesimo. Nella chiesa sarebbe utile ritrovare la comprensione della gradualità dell'iniziazione alla vita cristiana, espressa anche nella disposizione e nella forma degli apparati architettonico-liturgici.
 
stampa paginasegnala pagina