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 Home page - Un libro al mese - RECUPERARE I PERCORSI INIZIATICI - Come si concilia, come si può armonizzare oggi, la simbolicità implicita negli spazi per il culto (testimoniata per esempio dai riti di consacrazione) col loro valore segnico-architettonico?  
Come si concilia, come si può armonizzare oggi, la simbolicità implicita negli spazi per il culto (testimoniata per esempio dai riti di consacrazione) col loro valore segnico-architettonico'    versione testuale

Credo che la categoria chiave sia quella di vivibilità: tanto un simbolo quanto uno spazio devono essere vivibili e abitabili, ovvero umanizzanti. Le due dimensioni dello spazio – quella simbolica e quella funzionale – devono necessariamente andare insieme. Il rischio sempre presente, evidentemente, è quello del riduzionismo: ovvero che si consideri un solo aspetto dell’abitare umano. Si tratta di un rischio reale perché l’abitare umano è un fenomeno complesso, al punto che si potrebbe definire l’essere umano non solo come l’animale razionale dotato di una lingua e di un volto, ma anche come l’animale che abita. Nell’abitare umano c’è la dimensione del cercare rifugio, ma c’è anche la dimensione del raccoglimento (di sé) e dell’ospitalità (dell’altro). La sfida dell’architettura – anche in riferimento ai luoghi di culto – è di organizzare gli spazi in maniera tale da rendere possibile questo abitare nella sua interezza.
 
 
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