Il Museo Diocesano
Caltagirone, dopo
il successo ottenuto dalla mostra di Giovanni Iudice Il rumore del mare, ha deciso di promuovere la mostra
Armonia dell'Infinito
del Maestro Piero Guccione, artista
riconosciuto in tutto il mondo.
Nelle tele di Piero
Guccione, cielo e mare si incontrano, quasi si fondono, ma non si confondono.
Le sue opere vanno contemplate e si rimane sedotti, ammaliati da un non so che
di spirituale, che fa espandere il cuore fino a pervadere tutto il corpo. Nel 1972 Leonardo Sciascia
delle sue opere scrisse: "Il primo incontro con la pittura di Guccione produce
l'impressione di una totale platitude. E abituati come siamo a una
pittura che vuole essere altro (e magari tutto, tranne che pittura), un po'
stentiamo a riconoscerla, a riconquistare la nozione… Ma la bella pittura deve
essere piatta, come voleva Degas (che la faceva); e la piattezza è divina -
cioè peculiare alla pittura, essenza, necessità, ineffabilità - come commentava
Valéry (che se ne intendeva)".
La mostra accoglie 30 opere e racconta il percorso
artistico del Maestro dal 1962 al 2014. Passando attraverso i primi dipinti
come Omaggio a F. Bacon, Giardino su muro giallo e A Lenin,
alle rondini e alle bimbe bionde, arrivando poi ai dipinti maturi che quasi
tolgono il fiato come Paesaggio di punta corvo prima del tramonto o Dopo
il tramonto dove "Più che il mare nella sua naturalità è l'idea del mare
che credo di proseguire con tutta la carica emozionale che promuove nelle sue
infinite variazioni". Arriviamo infine al 2014 - anno in cui ha realizzato il
suo ultimo capolavoro - un'opera dolce dove è impossibile non perdersi con lo
sguardo in un gioco di luci e di sublimi colori mai arrivati prima sulle sue
tele. "La mano destra, quella che ho sempre utilizzato, non posso utilizzarla
come vent'anni fa. Non perché sono invecchiato, ma perché la mano è
l'impressione di una serie di impulsi che la mano registra. Gli impulsi" -
conclude Guccione - "sono cambiati".
La mostra, con opere provenienti da
tutto il territorio nazionale, avrà la direzione artistica di don Fabio Raimondi, direttore del Museo Diocesano, e sarà curata dall'Avvocato e
Collezionista Giuseppe Iannaccone, uomo illuminato e di grande supporto che
tra l'altro ha favorito, insieme al presidente della Fondazione Pio Alferano, Virginia Ippolito, il trasferimento della mostra di Castellabate presso il Museo Diocesano Caltagirone e ad integrarla con ulteriori opere, tra cui qualche inedito, di
importanti collezionisti siciliani.
Ad accompagnare la
mostra vi sarà un volume edito dal Museo Diocesano Caltagirone - Armonia
dell'infinito - sotto la direzione artistica di Fabio Raimondi e la
curatela di Giuseppe Iannaccone che raccoglierà le immagini delle opere
allestite in mostra e testi dedicati alla vita e alla poetica dell'artista,
nonché una breve biografia.
Il Museo oltre alle mostre temporanee offre al pubblico, attraverso l'allestimento di parte della collezione permanente,
l'esperienza di fede della Diocesi attraverso pregiati manufatti collocati tra
il XV secolo e i nostri giorni: tra questi la pregevole tavola fiamminga del
1400 raffigurante il Trono della Grazia attribuita a Rogier van der
Wayden e la statuetta di marmo alabastrino datata 1516 raffigurante la Madonna
della Salute di Antonello Gagini, per citarne solo alcuni. Nel tempo nel
Museo si sono svolte numerose mostre: dalle acqueforti di Picasso della mostra Picasso e Pan Lusheng organizzata col comune di
Caltagirone nel 2013, oltre alle mostre di opere appartenenti alle chiese della
diocesi, il Museo ha ospitato collezioni private e personali di ceramisti
locali, di abiti d'epoca, di fotografie storiche ed eventi legati alla musica,
al canto e alla danza.
La mostra Armonia
dell'infinito personale di Piero Guccione realizzata con il patrocinio
della Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e del Comune di
Caltagirone, è stata inaugurata il 3 dicembre 2017 alle ore 18.30 presso il Salone
del Palazzo Vescovile alla presenza del vescovo di Caltagirone Calogero Peri,
del sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo, dell'Avvocato Giuseppe Iannaccone,
curatore della mostra, dell'artista Sonia Alvarez, compagna di vita di Piero
Guccione, di Santino Carta, Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia
Ippolito e del Prof. Paolo Nifosì, storico dell'arte.