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Home page - Un libro al mese - IL PROGETTO DELLA CHIESA, LEZIONE DI VITA - Dunque non è questione di forma espressiva di un'appartenenza?
Dunque non è questione di forma espressiva di un'appartenenza' 
Sono lontano dal formalismo. Ritengo che compito dell'architetto sia di aiutare a vivere un'esperienza. I primi cristiani, per costruire le loro chiese non si rifecero alla forma dei templi pagani allora esistenti, ma adottarono strutture di carattere civile: quelle che accoglievano gruppi di persone. Come la basilica, o la rotonda.
E nella storia i progetti delle grandi chiese non necessariamente erano totalmente definiti al momento in cui si incominciavano i lavori: che duravano anni, e portavano a diversi cambiamenti in quella che poteva immaginarsi come l'idea iniziale. Penso al Duomo di Siena: quel che oggi conosciamo è quanto nel '300 intesero come la parte che avrebbe dovuto costituire il transetto di un edificio di ben altre dimensioni. Penso alla cattedrale di S. Maria del Fiore di Firenze: ai molteplici problemi che si presentarono per l'erezione della cupola, e che Brunelleschi risolvette grazie alla sua geniale struttura capace di ridurre al minimo le spinte orizzontali, e grazie all'invenzione della centina mobile che consenti di costruirla. E che dire di San Pietro, il cui progetto è cambiato più volte nei decenni: dall'idea di edificio a pianta centrale del Buonarroti alla realizzazione basilicale del Maderno, al modo in cui il rapporto con l'intorno è stato via via interpretato in modo tale da esaltare lo slancio della cupola...
Le chiese sono progetti in continuo divenire...
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