Ho ben presenti diversi casi in cui l‘arte diviene il mezzo per il quale una persona è portata a un ripensamento talmente profondo e autentico da incontrare la fede. Ho appreso da Roberto Filippetti, una delle migliori guide per scoprire i segreti della Cappella degli Scrovegni, il caso, accaduto una ventina danni fa e passato in sordina, di un visitatore cinese che affascinato dagli affreschi di Giotto comprese che una religione capace di produrre una tale bellezza doveva avere in sé qualcosa di grande. L‘arte è espressione di libertà e lo studioso proveniente da quel paese totalitario, in cui l‘arte - tanto più in epoca maoista - era oppressa, nei dipinti giotteschi ha trovato una tale forza evocativa da essere spinto alla lettura dei Vangeli.
Noto è poi il caso del giapponese Etsuro Sotoo, artista ateo che, lavorando alla Sagrada Familia ha trovato nell‘opera gaudiniana una tale pregnanza di fede da essere spinto a chiedere il battesimo.