... tra le quali v‘è il bisogno di relazioni, di cultura, di benessere in senso globale. Ma tra queste necessità vi sono anche quelle spirituali...
Di queste ultime si parla poco. Il tema sembra essere ristretto a una specifica comunità religiosa, cioè quella musulmana per la quale l‘identificazione con il credo è particolarmente forte. Al che si aggiunge che, com‘è noto, in Italia dopo la vasta e variegata comunità cattolica, quella islamica è la più numerosa, è composta in prevalenza da persone di recente immigrazione e richiede luoghi di culto dedicati. Tale argomento risulta particolarmente appetibile ai mass media, che ne parlano con frequenza. Pertanto oggi l‘attenzione al rapporto tra spazi urbani e fede sembra in gran parte focalizzato sull‘islamismo. Inoltre, anche perché correlativo alla diffusione della fede, attorno alle comunità islamiche aleggia il problema della sicurezza, da tutti fortemente sentito.
Riguardo al rapporto tra i luoghi e la religione tradizionalmente radicata in Italia, com‘è noto i mass media si sono focalizzati soprattutto sulla critica, peraltro diffusa a tutti i livelli, verso le nuove chiese, che risultano spesso estranee al sentire comune. Il loro disegno architettonico, seguendo le mode oggi prevalenti, infatti si distacca da quel cui la storia ci ha abituati: almeno le persone di una certa età sono tendenzialmente legate a pregiudizi derivanti dalla cultura assorbita sin dalla prima infanzia e confermata dalla consuetudine con gli stilemi passati, coi quali si familiarizza nello studiare la storia dell‘arte.
Così si verifica l‘inconsueta situazione per la quale da un lato la nostra cultura ci porta ad auspicare che nelle città (e al riguardo il caso di Milano è evidente) si trovino luoghi ove consentire l‘apertura di moschee, luoghi di natura spirituale ma che sono estranei alla nostra cultura, mentre dall‘altro lato si registra una certa distanza verso i nuovi luoghi di culto che cercano di traghettare la nostra tradizione nell‘epoca contemporanea.
Vi sono poi gli altri gruppi definiti da appartenenza religiosa, relativamente minoritari per quanto da tempo radicati, quali le comunità ebraiche, valdesi o di altre correnti riformate del cristianesimo, che si riuniscono o in edifici di culto già assorbiti nella tradizione, o in luoghi relativamente poco caratterizzati, di tipo domestico.