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Così la realtà fisica diventa anche realtà psichica'   versione testuale
 
Certo e l'ho riscontrato anche nella mia pratica clinica. Spesso i pazienti incontrano nei loro sogni una casa: può essere quella dell'infanzia, può suscitare desideri, nostalgia, ma anche tristezza e angoscia.  Alcuni pazienti per mesi nei loro sogni rivedono la casa natale. Ricordo in particolare una persona che da giovane soleva leggere seduta sulla scala, perché non vi erano altri ambienti che consentissero solitudine e raccoglimento. E nei sogni la scala, luogo di passaggio, diveniva anche luogo dello stare, senza peraltro perdere la connotazione simbolica che le è più propria, di elemento di raccordo tra l'alto e il basso, la verticalità essendo un aspetto rilevante nell’orientamento psicologico. Come suggerisce anche Bachelard, la cantina rimanda alle radici, al passato, all’aspetto profondo dell'inconscio, mentre la soffitta e il solaio richiamano quel che è elevato, culturale e spirituale.
Nella casa vi sono anche stanze più riposte, nascoste, lontane. A volte nei sogni compare una stanza in cui è difficile o impossibile entrare. Sta in fondo, alla fine del corridoio: può significare la difficoltà a entrare in contatto con la parte più profonda di sé. Come nella fiaba di Barbablù però, entrare in quella stanza, spesso vissuta come proibita, è indispensabile perché avvenga una trasformazione psichica della personalità.
Seguendo Freud potremmo dire che la casa, come contenitore, rappresenta aspetti del femminile. Ma allargando la nostra riflessione a una dimensione archetipica e simbolica (che si ispira alla psicologia analitica di Carl Gustav Jung) potremmo dire più semplicemente che la casa rappresenta l’anima di una persona. Tra le immagini dei sogni è infatti quella che più si presta a rappresentare la psiche fornendo spesso una descrizione “topologica” delle sue diverse “parti”. Così potremmo dire che la cantina e il piano terra rappresentano gli aspetti legati agli istinti e alle pulsioni, ai bisogni primari, mentre i piani alti, il solaio e il tetto rappresentano le aspirazioni e i desideri, il pensiero e la dimensione spirituale della psiche. 
Gilbert Durand in Strutture antropologiche dell'immaginario dedica pagine importanti alla casa, vista sempre nelle diverse culture come  luogo dell'intimità, di protezione e difesa.  Questa sensazione di intimità, dice, affonda le sue radici nella vita uterina prenatale, di cui la grotta rappresenta il prolungamento simbolico.
Anche s. Agostino nella sua celebre meditazione sulla memoria (libro X delle Confessioni) usa una metafora di tipo spaziale: “Eccomi ormai giunto ai campi e agli ampi palazzi della memoria…”. L’anima, grazie alla memoria,  è “luogo” che accoglie conoscenze, esperienze, sensazioni: è quindi sede privilegiata dell'identità personale.
C'è poi un’altra immagine che sollecita in noi un vissuto di intimità e protezione: quello della barca, che è come una casa mobile ed esprime sicurezza a fronte del pericolo delle acque. Pensiamo a Mosè, salvato dal Nilo grazie alla cesta in cui galleggiava. Come nota Durand, dal punto di vista simbolico la barca, prima di essere mezzo di trasporto, è luogo che difende e consente di restare nascosti.
 
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