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 Home page - Un libro al mese - L'EMOZIONE DELLA LUCE - E che dire della luce artificiale? 
E che dire della luce artificiale'   versione testuale

Preferisco la luce naturale, anche nell'artificio. Prendiamo le candele che pur nell'artificio sono naturali: quel tenue fiammeggiare testimonia una preghiera, anche quando la persona che l'ha accesa se n'è andata. Il loro delicato, fragile tremore testimonia così bene la condizione umana! Quando sono tante, come se ne vedono ancora sotto l'altare della Madonna, in Duomo qui a Milano, la loro luce diviene un grande coro: pur nella società laicizzata esprimono sempre la grandezza della fede. Ricordo l'esperienza che ebbi nella cattedrale di Czestokowa: quando, alle sei del mattino aprirono le ante e comparve l'icona della madonna nera – mi piace immaginarla annerita dal fumo di migliaia di candele che hanno bruciato nei secoli – e s'udì un tonfo: erano i fedeli che tutti assieme, all'unisono cadevano in ginocchio. Penso che le candele abbiano la forza delicata ma allo stesso tempo perenne della fede. Quelle vere, non quelle elettriche, le quali mi sembrano una finzione non so quanto adatta alla chiesa, dove si richiede autenticità.

 
 
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