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Lei ha avuto modo di apprezzare questo scritto di Debuyst: per quali motivi'   versione testuale

Durante la scuola di specializzazione in Storia dell’Arte fu la prof.ssa Maria Antonietta Crippa a suggerirmi lo scritto di Debuyst. Il punto di vista con cui l’autore affronta il problema dell’architettura sacra, a partire dall’idea di genius loci cristiano, mi interessò molto, tanto che divenne punto di origine e criterio di lettura dell’argomento della mia tesi riguardante le vetrate artistiche nelle chiese contemporanee. Mi chiesi, infatti, se la vetrata, elemento artistico e allo stesso tempo architettonico, potesse esprimere o in qualche modo contribuire alla creazione del genius loci cristiano. La vetrata non ha vita propria, ma si attiva grazie alla presenza della luce che essa, lasciandosi trapassare, rende percepibile dai sensi. Il significato simbolico che lega la luce al divino diviene, attraverso la vetrata, esperienza sensibile. La vetrata, inoltre, può suggerire un percorso all’interno dello spazio sacro, o sottolineare i luoghi più significativi, oppure alludere alla Gerusalemme celeste, città di luce, secondo i criteri di orientamento, riconoscibilità e carattere individuati da Debuyst.
Mi sembra interessante sottolineare come Debuyst, a riguardo dell’architettura sacra, non individui tipologie e non fornisca indicazioni specifiche, come fece Carlo Borromeo con le sue Instructiones, ma allo stesso tempo non si perda in idee astratte. Egli àncora la visione della chiesa alla vita, intesa come paesaggio, urbano o extraurbano, storia, ma soprattutto come comunità, ovvero assemblea dei credenti radunata intorno all’Eucarestia. Debuyst, dunque, prende le mosse dall'essere umano nella sua concretezza e non da astrazioni.
Ritengo che questo sia un aspetto fondante e della massima importanza. Parlando di spiritualità è facile scivolare in discorsi troppo generici, difficilmente riconducibili a forme concrete – laddove invece il cristianesimo nasce dall'incarnazione ed è fortemente radicato nella materia. Mi sembra che anche nelle chiese contemporanee a volte si ricada in una spiritualità non adeguatamente connotata...

 
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