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Home page - Un libro al mese - CONCORSI CEI, MODELLO PER LA QUALITÀ DIFFUSA - Parlava dell'aspetto esperienziale. Com'è possibile apprezzare l'architettura in una mostra, tendenzialmente bidimensionale, laddove gli edifici sono tridimensionali, o quadridimensionali nel momento in cui sono esperiti attraversandoli?
Parlava dell'aspetto esperienziale. Com'è possibile apprezzare l'architettura in una mostra, tendenzialmente bidimensionale, laddove gli edifici sono tridimensionali, o quadridimensionali nel momento in cui sono esperiti attraversandoli' 
Certo le opere pittoriche, i reperti archeologici o le sculture possono essere osservate perché presentate nelle esposizioni direttamente. Le architetture invece vivono in esterno nelle città, non possono, come opere, essere esposte in uno spazio espositivo. È un vero e proprio paradosso perché quando in un museo si presentano le architetture occorre ricorrere a mediazioni: si può raccontare il processo progettuale precedente all'edificazione e quanto avviene dopo che questa è compiuta. Per far ciò si ricorre a fotografie, a modelli e disegni, a filmati e a ogni genere di testimonianze. E si possono presentare anche le architetture che avrebbero potuto essere e non sono state, o quelle che nascono nel mondo delle idee: le utopie, i sogni. Così il museo svolge un'opera introduttiva e dialogica, consente ragionamenti sulle cause e sui fini. In questo modo prepara all'esperienza dell'architettura e contribuisce a educare alla critica della stessa.
La museografia inoltre aiuta a entrare nella logica insita nelle soluzioni architettoniche. Per esempio quando al MAXXI abbiamo presentato l'opera di Luigi Moretti, abbiamo organizzato i percorsi secondo ampi andamenti curvilinei che riprendevano la sua specifica cifra progettuale. È questo uno dei modi cui ricorriamo per coinvolgere il visitatore in una dimensione esperienziale che simula quella degli edifici veri e propri.
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