logo SNEC
Una chiesa al mese
Un libro al mese
Area Riservata
per gli incaricati diocesani
 Home page - Un libro al mese - ALLA RICERCA DELLA SIMBOLICITÀ PERDUTA - Le prime chiese di Michelucci, come quella dei SS. Pietro e Girolamo e quella della Vergine a Pistoia, si basano su un disegno relativamente tradizionale... 
Le prime chiese di Michelucci, come quella dei SS. Pietro e Girolamo e quella della Vergine a Pistoia, si basano su un disegno relativamente tradizionale...   versione testuale

Ma dalla chiesa sull'Autostrada, ovvero dal 1960 in poi, come fece Le Corbusier a Ronchamp, anche Michelucci ricorre a progetti che ricercano anzitutto la diversità. Non sono chiese che di per sé “sembrano” chiese, ma si impongono con forme inconsuete che portano chi le guarda a chiedersi: “che cosa sarà mai questo edificio?”. La chiesa sull'Autostrada può essere stata progettata pensando alla simbologia della tenda. Ma in  realtà a prima vista risalta per la forma scultorea e inconsueta: non è percepibile come parte di una tradizione. Il suo valore comunicativo risiede nella domanda che solleva in chi a guarda: perché è elaborata in quel modo? Del resto si tratta non di una chiesa parrocchiale, ha piuttosto un valore santuariale, poiché è stata voluta per commemorare coloro che sono morti sul lavoro nel corso della costruzione dell'Autostrada stessa.
 
Questo tipo di approccio non riguarda solo Michelucci, viene seguito da quasi tutti gli architetti. Prosperano le forme caratterizzate da andamenti iperbolici, come quella della cattedrale di Brasilia progettata da Oscar Niemeyer. Sono rari i casi di chiese che riescono a sfuggire a questa logica.






 
Campi Bisenzio (Firenze), chiesa dell'Autostrada del Sole (S. Giovanni Battista), progetto di Giovanni Michelucci (1960-64). (foto Alessandro Suppressa)
Campi Bisenzio (Firenze), chiesa dell'Autostrada del Sole (S. Giovanni Battista), progetto di Giovanni Michelucci (1960-64). (foto Alessandro Suppressa)
stampa paginasegnala pagina