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 Home page - Un libro al mese - L'evoluzione dell'architettura delle chiese - Per Schwarz l'azione liturgica era a tal punto primaria che sembrava che la chiesa edificio fosse secondaria rispetto a questa, o in ogni caso che l'edificio sorgesse come conseguenza di questa e in questa completamente radicato. Condivide tale idea, e come si compie in Lei tale processo? 
Per Schwarz l'azione liturgica era a tal punto primaria che sembrava che la chiesa edificio fosse secondaria rispetto a questa, o in ogni caso che l'edificio sorgesse come conseguenza di questa e in questa completamente radicato. Condivide tale idea, e come si compie in Lei tale processo'   versione testuale

Schwarz è un caposaldo dell'architettura delle chiese. Egli è forse il primo che con concretezza si pone di fronte al compito di far compiere un deciso passo avanti alla tradizione dell'edificio chiesa, che aveva attraversato la storia con lentezza assumendo le modifiche che l'evoluzione tecnologica aveva suggerito. Dà un deciso colpo d'ala e con i molteplici progetti da lui compiuti, porta l'architettura ecclesiale sul terreno della modernità. Come sempre avviene ai pionieri, cerca di rifondare la costruzione delle chiese, con slancio e afflato poetico. Realizza opere che resteranno come espressioni di primaria importanza dell'epoca sua. Ma stiamo parlando di progetti pensati ormai tra gli ottanta e gli oltre cinquanta anni fa, entro contesti culturali e sociali assai diversi da quelli nei quali ci troviamo oggi...

Certamente nel loro tempo persone come Schwarz e Guardini sentivano con forza e con urgenza il problema di un assetto liturgico nuovo, che ridesse autenticità a gesti a volte forse appannati da paludamenti eccessivi. Si comprende come Schwarz scrivesse che l'edificio poteva azzerarsi e che sarebbe bastata la sola azione liturgica: nella sua pura essenzialità già dotata di completezza. Oggi, quando la Riforma liturgica del Vaticano II si è ormai radicata, le condizioni sono assai diverse.

E oggi, nel mondo globalizzato e reso impersonale, l'edificio chiesa non può essere pensato soltanto in relazione all'azione liturgica. La chiesa nella città contemporanea è anzitutto il luogo del silenzio e della contemplazione: vi si ritrovano condizioni altrimenti ben difficilmente esperibili. Nella vita quotidiana, assediata da mille urgenze, avviene una dispersione che un tempo era sconosciuta. Oggi la piazza non è più un'agorà, e i viali non sono più luoghi di pace dove passeggiare rapiti dall'incanto. Nella città dilatata sul territorio, si sente la necessità che la chiesa torni a una centralità tale da ricordare all'essere umano la natura sua vera. Certo, l'edificio chiesa è sorretto e innervato dall'azione liturgica ma fondante, nel contesto sociale e culturale attuale, è la presenza stessa dell'edificio, con tutta la sua carica simbolica. Con la sua presenza che è memoriale, segno, espressione di un valore del quale ognuno ha bisogno.

 
 
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