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per gli incaricati diocesani
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Il volume è un'esplorazione in divenire che manifesta un modo di porsi di fronte al potere creativo delle cose, tenendo ben presente che questo sussiste, sia in quanto trasmesso dall'artefice nell'oggetto, sia in quanto leggibile attraverso la sensibilità e la cultura di chi vi si pone di fronte.
Non tutto quanto è scritto, foss'anche in versi, è poesia; ma le potenzialità poetiche di un testo (sia scritto, sia costruito o composto secondo una delle tante arti) si rivelano solo agli occhi di chi vi si pone di fronte con animo libero da pregiudizi e aperto alla possibile scoperta.
L'opera di Bachelard aiuta a cercare questo punto di vista, così da poter ascoltare quanto i diversi spazi, chiusi o aperti, possono suggerire come “risonanza” nell'animo.
Il modo di esprimersi dell'Autore è di per sé poetico: Bachelard indaga non con intenzione di giungere a definire un sistema di pensiero, tutto al contrario, desidera guidare il lettore su una strada che lo aiuti a compiere le scoperte proprie, secondo l'esperienza propria.
Così leggere quest'opera contribuisce a elevarsi al di sopra del pregiudizio che in vario modo ognuno potrebbe intrattenere nel rapporto con spazi e oggetti e luoghi, per confrontarsi con la  possibilità di scoprire un nuovo modo si osservare. Non ricercando funzionalità, finalità o razionalità, bensì il senso di poeticità che dovrebbe essere proprio del campo della creazione artistica.
Tale poeticità si pone come aperta all'interpretazione, seppure non in modo arbitrario, poiché fondata non sul semplice “sentire” che deriva dal valore estetico delle cose viste in sé  per sé, bensì sulla risonanza interna  che riconduce alla naturale “simpatia” (sentire comune) tra gli esseri e il cosmo.
Bachelard attiva un percorso che indaga sul modo in cui l'essere umano si ritrova negli ambienti che abita: i quali tutti hanno riflessi nelle persone. Siano spazi aperti o luoghi confinati. Di fronte a un paesaggio, a un'architettura o a un oggetto a volte sorge spontaneo godere il senso della bellezza che che vi scorgiamo. Questa sensazione di bellezza può essere spiegata in vario modo, ma la spiegazione difficilmente esaurisce l'argomento. Attiva tuttavia un dialogo che diviene occasione di ulteriori approfondimenti, di nuove scoperte che portano a pensare quanto vi sia ancora di sconosciuto in quella condizione che apprezziamo per il suo valore poetico.
Con Bachelard si scopre la preziosità di questa assenza di una definizione compiuta; la produttività di un atteggiamento che vede la creatività come un protendersi che conosce una direzione ma non una conclusione.

 
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