Sussidio Avvento 2013 - domeniche - Epifania del Signore - 6 Gennaio 
Epifania del Signore - 6 Gennaio   versione testuale
MAESTRO DEI MESI, SOGNO DEI RE MAGI, lunetta del portale dell’Abbazia di San Mercuriale, Forlì, XII sec.<br>Per gentile concessione dell’Abbazia di San Mercuriale di Forlì.
MAESTRO DEI MESI, SOGNO DEI RE MAGI, lunetta del portale dell’Abbazia di San Mercuriale, Forlì, XII sec.
Per gentile concessione dell’Abbazia di San Mercuriale di Forlì.
 
Alzati, rivestiti di luce” (Is 60,1) recita l’oracolo del profeta Isaia rivolto a Gerusalemme. Questo stesso invito hanno sentito forte nel cuore i Magi di cui ci parla il Vangelo di Matteo (2,1-12) e che vediamo scolpiti in altorilievo come distesi per terra nella lunetta del Portale dell’Abazia di San Mercuriale a Forlì (XII sec.), nell’istante in cui sono visitati in sogno da un angelo che giunge ad annunziare loro la nascita di un nuovo re. Dalla loro condizione vengono destati perché possano mettersi in cammino seguendo la stella che li condurrà a Cristo, sole che sorge sulle tenebre del mondo. L’artista, il Maestro dei Mesi di Ferrara, ha scolpito i diversi momenti della narrazione evangelica, dal sogno all’adorazione del Bambino Gesù posto sulle ginocchia della Vergine Maria seduta su un’elegante seggiola, come i fotogrammi di un film, e li ha inseriti nell’elegante portale romanico costituito da colonne marmoree che da terra proseguono in alto avvolgendo la lunetta. All’estremità destra è posto Giuseppe appoggiato a un bastone, rivestito di una tunica riccamente scolpita. In questa opera, semplice e ricca allo stesso tempo, ci è dato di cogliere il significato della solennità dell’Epifania in cui la Chiesa, celebrando il mistero della nascita di Gesù, ammira il piano salvifico di Dio destinato a tutte le genti. Cristo, infatti, è nato perché tutti i popoli, sino agli estremi confini della terra, possano vedere la salvezza di Dio (Sal 98,3). «Dio nostro salvatore – scrive l’apostolo Paolo al discepolo Timoteo – vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1Tm 2,3-4), poiché Egli, dice l’apostolo Pietro, «non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto» (At 10,34-35).
La Chiesa, popolo radunato dai quattro angoli della terra, costituito da Giudei e Greci, schiavi e liberi, «battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo» (1Cor 12,13), ha presente il mondo degli uomini, «ossia l’intera famiglia umana nel contesto di tutte quelle realtà entro le quali essa vive; il mondo che è teatro della storia del genere umano, e reca i segni degli sforzi dell’uomo, delle sue sconfitte e delle sue vittorie» (GS 2). La venuta dei Magi dall’Oriente ha segnato l’inizio dell’unità della grande famiglia umana, così come era stato promesso già ad Abramo e come era stato annunciato dai profeti. Essi hanno inaugurato quel “ministero della grazia di Dio” secondo cui «i Gentili sono chiamati, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e a essere partecipi della stessa promessa per mezzo del vangelo» (Ef 3,6). La festa dell’Epifania richiama la Chiesa alla comprensione della sua natura e le ricorda la sua missione perché, rivestita di luce e avvolta della gloria del suo Signore (cf. Is 60,1) possa imitare il servizio che la stella rese ai Magi guidandoli fino a Gesù (cf. San Leone Magno, Disc. 3 per l’Epifania, 5). In lui «è stato abbattuto il muro di divisione che era frammezzo, cioè l’inimicizia», e anche i lontani «sono diventati i vicini grazie al sangue di Cristo» (Ef 2,13-14).