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Una chiesa al mese
Un libro al mese
Area Riservata
per gli incaricati diocesani
Una citazione   versione testuale
«La luce gioca col buio e modifica le percezioni e gli umori. Essa ha una carica simbolica immensa sui nostri stati d'animo, come quando si passa dalla luce esterna al buio interno di una chiesa romanica, o come quando si accende una candela nella notte di Pasqua. Può farci precipitare nell'oppressione dolente o può produrre una gioia incontenibile, come quando i minatori vedono la luce del sole salendo dal ventre della terra.
Il simbolismo della luce gioca con l'ombra, come la parola col silenzio. Una luce, “che indaga impietosa ogni angolo, che scopre ogni particolare, che rifugge dalle zone d'ombra è una luce piatta, ossessiva e opprimente. Esiste anche una tortura che utilizza la luce per togliere il sonno alle membra e intorpidire il cervello” (da. A. Santantoni, La luce tra funzione e simbolo in “Celebrare con la luce”, a cura di B Ticino, CEI, Politecnico di Milano, USR3, p. 12).
L'architettura ha bisogno della luce e del colore. Le vetrate colorano la luce come l'arcobaleno. Esse sono pura ricettività, una ebbrezza simile al sogno. Chi guarda la vetrata, diventa esso stesso colore, in un'esperienza di fusione cosmica...» (pag. 17-18, “Liturgia di luce: il valore delle vetrate per la celebrazione”, di Roberto Tagliaferri).
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