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per gli incaricati diocesani
L'argomento   versione testuale
Il volume si compone di due scritti. Il primo, “Lo spirito della liturgia” è stato pubblicato nel 1919, il secondo, “I santi segni” nel 1922. Se il movimento liturgico avesse un “manifesto”, sarebbe probabilmente costituito proprio da queste che sono le prime due opere di Guardini. Il loro scopo è di ritrovare l'anima, l'essenza della liturgia, come l'Autore l'aveva sperimentata nella sua educazione presbiterale, in particolare nell'ambito benedettino (la prima edizione di “Lo spirito della liturgia” uscì nella collezione “Ecclesia orans” promossa dall'abate Ildefons Herwegen di Maria Laach) e nel suo impegno per i giovani cattolici, e ripresentarla a un mondo scosso dall'orgoglio della tecnologia e sconvolto dal conflitto. Come scrive Giulio Bevilacqua nell'introduzione dell'edizione italiana del 1961: “La liturgia introduce l'intera ampiezza della verità nella preghiera; anzi essa non è che dogma pregato, verità vissuta pregando... Di qui la difficoltà, la delicatezza, il pericolo di ogni realizzazione liturgica: tutta la realtà divina deve tradursi in apparenza espressiva: 'che sia detto tutto quanto deve esser detto e niente più...' ”.
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