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Una chiesa al mese
Un libro al mese
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per gli incaricati diocesani
Valutazione   versione testuale
Penso che questo libro sia la bibbia di tutti i gaudinisti...” ha detto nel 2005 Eduard Solé, presidente dell'associazione Gaudí & Barcelona Club, nell'occasione della riedizione di questo volume. In effetti vi sono molti libri che parlano dell'opera di Gaudí e che accuratamente la illustrano in disegni e immagini (la Jaca Book ne ha editi molti molti dell'uno e dell'altro tipo). Quest'opera di Isidre Puig Boada ha la freschezza del rapporto di prima mano. Elaborato quanto basta per seguire una propria logica ordinata, ma allo stesso tempo spontaneo. Nel complesso capace di comunicare con immediatezza, e dotato di un apparato iconografico che aiuta a comprendere bene quanto lo scritto racconta.
Di Gaudí è in corso il processo di beatificazione: questo deriva in particolare dalla sua opera di architettura, che si è dimostrata capace non solo di attirare moltissimi visitatori (la Sagrada Familia è il singolo luogo in Spagna che riceve ogni anno il maggior numero di visitatori), ma anche di convincerli, di avvincerli ed è persino dimostrato qualche caso di conversione.
È un personaggio unico nella storia contemporanea. Oggi viviamo un periodo in cui l'architettura assurge spesso agli onori delle cronache in forza della fama di “archistar” e di loro opere spettacolari. La tecnologia consente di erigere grattacieli di centinaia di metri di altezza in pochi mesi. La Sagrada Fmilia è stata seguita da Gaudí dal 1883 e il suo cantiere è ancora aperto. È un'opera da cui il genio di una persona si irradia nel tempo e nello spazio: qualcosa più di un'architettura. Puig Boada ne rende conto aprendo una finestra sul pensiero di chi l'ha concepita come dedicazione della vita, propria e di tanti altri. Il racconto scaturisce come pensiero immediato di Gaudí, col pregio e i limiti della spontaneità; ma è esaustivo, e non necessita di grandi apparati critici e di filtri interpretativi. Se oggi la Sagrada Familia appare come opera magnifica e grandiosa, ma appartenente ormai a un'altra epoca, leggendo le note e le osservazioni di Gaudí si comprende quanto fosse moderno il suo approccio. E quanto ancor oggi possa essere fonte di ispirazione nella ricerca dell'autenticità attuale. Egli stesso intraprese tale ricerca a suo tempo: con impegno, passione e dedizione, rifuggendo dall'imitazione di stili o modelli passati.
È chiaro, però, che l'architettura sacra di Gaudí, ed in specie la sua Sagrada Familia, se è fonte di ispirazione ed ammirazione da un lato, dall'altro richiederebbe una attenta analisi e valutazione in ordine al confronto tra architettura e contemporaneità e  al rapporto tra architettura e spazio liturgico. In effetti, negli ultimi anni sta emergendo l'interesse e la necessità che l'impianto liturgico di una chiesa sia caratterizzato da un'articolazione ed organizzazione dello spazio tali da esaltare l'efficacia espressiva dei singoli luoghi liturgici e la loro intima relazione, l'interazione tra altare e assemblea, quale soggetto celebrante, la visibilità dei percorsi celebrativi. Ciò allo scopo di rendere ragione della struttura e del dinamismo del rito in rapporto allo spazio.
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