I pesanti bombardamenti subiti dalla città durante la Seconda Guerra Mondiale hanno causato, nel secondo Dopoguerra, una stagione di pesantissima emergenza abitativa, associata a un disagio sociale e lavorativo altamente pervasivo. Larea già rurale di Is Mirrionis vede giustapporsi, in una miscela ad alto rischio, una concentrazione disumana di occupanti nelle ex-baracche militari, unalta densità di nuove costruzioni di edilizia popolare e altre iniziative edilizie spontanee, per arrivare a un totale di 2000 nuove famiglie. Il Piano Regolatore Generale tenterà, nel 1962-1965, una risposta ormai tardiva a tali problemi. La gravità della situazione non è ignorata dallamministrazione diocesana: larcivescovo mons. Botto promuove listituzione di 13 nuove parrocchie a Cagliari e sobborghi nei primi dieci anni del suo ministero pastorale, cui seguono altre dieci fondazioni. Nellarea di Is Mirrionis inizia a operare dal 1953 la parrocchia della Medaglia Miracolosa, cui seguono San Francesco dAssisi (1954) e SantEusebio (1958). Nonostante la progressiva articolazione della nuova rete parrocchiale, negli anni Settanta la parrocchia di SantEusebio supera i 20 mila fedeli di competenza. Il primo parroco, don Alba, e il secondo, don Porcu, affrontano lemergenza pastorale e sociale, intraprendono la costruzione di un complesso pastorale di ampio respiro e baricentrico rispetto al quartiere, ma soprattutto promuovono la costruzione ecclesiale della comunità: il Consiglio Pastorale Parrocchiale di SantEusebio è uno dei primi organismi partecipativi istituiti nellItalia post-conciliare, raggiungendo notorietà nazionale. Lattenzione allampiezza e alla qualità degli spazi per il culto è associata anche alla cura per la partecipazione liturgica popolare: in occasione della consacrazione della chiesa, avvenuta il 17 gennaio 1972, non essendo ancora ufficiale la versione italiana, viene adottata una traduzione ‘artigianale del rito, sotto la supervisione dellarcivescovo card. Sebastiano Baggio, proveniente dalla carriera diplomatica, nominato lanno successivo Prefetto della Congregazione dei Vescovi.