L‘illuminazione naturale è l‘elemento fondamentale dell‘architettura della chiesa: le travi della copertura convogliano dal basso la luce, che penetra nell‘aula grazie alla lunga apertura continua orizzontale che segna la parete verso il sagrato. La modellazione del muro laterale consente invece modulazioni e variazioni della luce , che rendono riconoscibile la parete orientale e che aggettivano con luminosità propria l‘ambone, la sede del presidente, lo spazio dell‘organo e della schola. Il battistero, con il suo spazio cuneiforme proteso verso l‘esterno, ha fonti di luce radente, specificamente studiate per dare risalto all‘acqua e - ora - alle sculture ceramiche.
La semplicità dei materiali costituisce un fattore decisivo per il clima di domesticità e di sobrietà, giocando sull‘accostamento tra le superfici intonacate chiare e la pavimentazione in cotto (recentemente rinnovata): "I materiali sono poveri, ma diventano eloquenti e ricchi attraverso la plastica delle forme, la scansione delle membrature, la serialità di alcuni elementi in contrasto con l‘unicità dei fatti predominanti" (Sergio Lenci, 1996, p. 10). In Santa Croce "malgrado un bilancio economico modestissimo, tutto si affida alla nettezza delle inclinate, ai tagli accurati e alla luce" (Renato Pedio 1985, p. 845).