Il tema dell‘irraggiamento, al tempo stesso propagatore e protettivo, determina anche gli spazi circostanti all‘aula liturgica, in cui erano previsti (e solo in parte realizzati) gli ambienti per la catechesi e per l‘aggregazione, oltre ai locali per gli uffici parrocchiali e il ministero pastorale.
La riconoscibilità urbana è affidata ai centri generatori inflessi verso l‘esterno, che tracciano segmenti di cilindri che si innalzano oltre le volte, come campanili, e che «evidenziano la Chiesa nell‘ambiente urbano come direzione verticale "sacra"» (Norberg-Schulz 1975, p. 79).
La chiesa vuole dunque proporsi come parte integrante del tessuto urbano, ma al tempo stesso intende essere "alternativa" allo sviluppo della città contemporanea, profezia di una nuova città.