Scuola e Università

Messaggio sull'Insegnamento della religione cattolica

Messaggio sull'Insegnamento della religione cattolica
L’anno scolastico 2005-2006 è l’anno della riforma che si sta concretizzando in attività didattica nella scuola dell’infanzia, in quella primaria e secondaria di primo grado, mentre per la scuola secondaria di secondo grado la sua applicazione è ancora in via di definizione.
Ma è anche un anno in cui, in modo più profondo e dimensioni più vaste, le scuole italiane sono chiamate a essere luogo d’incontro per alunni provenienti da ogni angolo del mondo, con la propria sensibilità, tradizione, cultura. E quindi un anno in cui l’Italia è sollecitata, cominciando specialmente dalla scuola, a far diventare concreta l’accoglienza e a rendere costruttivo – e non conflittuale – l’incontro. Può farlo in un unico modo: a partire dalla propria storia e dai valori sui quali si è costruita; storia e valori non da ignorare o da mettere tra parentesi, ma da mettere in gioco, affinché dal confronto, franco e sincero, si realizzi e consolidi una proficua convivenza civile, dove tutti possano trovare le opportunità per realizzare se stessi. La scuola è il luogo ideale per vincere questa scommessa e far sì che il sogno si avveri. Qui gli alunni imparano a rispettarsi, aiutarsi e crescere insieme. Qui le diverse identità si confrontano, scoprono di avere come fine comune il bene della persona e della società e quindi imparano a stimarsi e collaborare. 

L’insegnamento della religione cattolica (Irc) intende dare il suo contributo originale per raggiungere questa meta, secondo la sua specificità e in stretto dialogo interdisciplinare. Qual è il suo contributo? L’Irc propone anzitutto una conoscenza organica del cattolicesimo, secondo la coscienza che ne ha la Chiesa, in dialogo con le diverse confessioni di fede cristiane e le altre religioni. In tal modo gli alunni possono accostarsi a un fatto religioso e al tempo stesso culturale, ignorando il quale è impossibile comprendere storia e identità dell’Italia e dell’Europa, e cominciare a dare una risposta alla duplice domanda basilare: chi siamo, da dove veniamo.

Inoltre, se veramente la centralità della persona è il fine primario della scuola, l’Irc può offrire alle nuove generazioni il contributo dell’umanesimo cristiano, quello che si ispira alla persona di Gesù Cristo e al suo Vangelo. E qui, sulla solida base del riconoscimento di Dio come Padre di tutti, che è compreso un mondo di valori spirituali ed etici peculiari, dove si concentrano in massimo grado, intrecciandosi tra loro, le esigenze della persona, della giustizia, della solidarietà e della pace. Su questo vorremmo che riflettessero alunni, genitori, docenti e mondo civile. 

Anche quest’anno la richiesta di avvalersi dell’Irc è stata alta: ben il 91,8 per cento degli studenti della scuola statale. Una scelta così diffusa non può che renderci soddisfatti, e di ciò siamo grati agli studenti, alle loro famiglie e agli insegnanti di religione. Nello stesso tempo auspichiamo che tale ampio consenso venga riconfermato nelle iscrizioni che in questi giorni studenti e genitori devono fare in vista del prossimo anno scolastico. Nessuno si escluda dal confronto d’alto profilo sulle domande più profonde dell’uomo, reso possibile dall’Irc; e che tutti riescano a comprenderne l’importanza per la propria crescita personale e culturale e per la propria formazione professionale. Non si vive solo di “saper fare”, ma soprattutto di “saper essere”: la vita richiede sapienza, sempre.

 
Roma, 1° gennaio 2006

PRESIDENZA DELLA CEI

01 Gennaio 2006

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Servizio Nazionale per la pastorale giovanile Convegno Nazionale di pastorale giovanile "Domine, quo vadis?"
Il Convegno Nazionale di pastorale giovanile si svolgerà presso la Fraterna Domus di Sacrofano (RM) dal 6 al 9 maggio 2024 e vedrà il coinvolgimento di tutti gli Incaricati impegnati nella cura della pastorale giovanile italiana. L´obiettivo è quello di offrire traiettorie di futuro per il cammino dei giovani e degli adolescenti.
Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative
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Incontro mensile online dedicato ai Referenti territoriali di pastorale della salute, ogni secondo mercoledì del mese, dalle 15.00 alle 16.00
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In questa pagina del sito internet del Servizio Nazionale sono reperibili ulteriori approfondimenti sull'iniziativa.