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Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali
COSTRUIRE LA FIDUCIA DEI CITTADINI - Dichiarazione della COMECE in vista del Consiglio europeo di Laeken

futuro è una questione che dovrebbe interessare ogni attore della società europea. Come Commissione degli Episcopati della Comunità Europea, noi invitiamo le Confere
nze Episcopali Cattoliche degli Stati membri e dei Paesi candidati a riflettere sul futuro dell'Unione Europea e, ove sia possibile, ad avviare un dialogo con i propri governi nazionali. Questa dichiarazione è una riflessione fondata sulle loro discussioni e osservazioni. La COMECE continuerà a seguire da vicino il processo di riforma dell'Unione Europea, da adesso fino al 2004 e, laddove appropriato, contribuirà al lavoro della Convenzione su questioni specifiche.

13. Noi incoraggiamo tutti i cittadini ad interessarsi ai lavori della Convenzione. In particolare incoraggiamo le Conferenze Episcopali e le varie istituzioni cattoliche locali a promuovere la riflessione e il dibattito sul futuro dell'UE e i membri delle comunità cattoliche a cercare le vie opportune per divenire partecipi del lavoro della Convenzione. Cogliamo questa opportunità unica per contribuire a dar forma al nostro futuro comune.


1. L'Unione europea si è evoluta nel corso degli ultimi 50 anni: da una comunità del carbone e dell'acciaio ad un mercato comune; da un mercato comune ad un mercato unico (a breve da completarsi con l'introduzione di una moneta unica); e da un mercato unico all'Unione nella quale viviamo oggi, con competenze in settori che spaziano da giustizia e affari interni, a politica sociale, educazione e mass-media e, ancora, a politica estera e di sicurezza. Ogni momento di tale evoluzione ha richiesto una riforma dei Trattati istitutivi dell'UE attraverso una Conferenza intergovernativa. In occasione dell'incontro che si terrà a Laeken, vicino a Bruxelles, il 14-15 dicembre 2001, i leaders dell'Unione Europea adotteranno una dichiarazione che fisserà il calendario e l'agenda del processo che porterà alla prossima riforma dei Trattati, riforma che sarà predisposta dalla prossima Conferenza intergovernativa nel 2004.

2. In questo momento, il mondo sta affrontando un periodo di grande incertezza economica e politica. Le decisioni adottate al Summit di Laeken avranno effetti rilevanti e a lungo termine per il futuro dell'Unione Europea. Nonostante l'immediatezza degli altri avvenimenti internazionali attuali, né il Summit né noi, come cittadini, dobbiamo sottovalutare l'importanza di tali decisioni. La Dichiarazione di Laeken darà inizio ad un processo che, da ora al 2004, dovrà rispondere ad alcuni interrogativi fondamentali:
§ Cosa dovrebbe fare l'Unione Europea?
§ Come dovrebbe essere organizzata per svolgere il proprio ruolo efficacemente e responsabilmente?
§ Quali sono i principi e i valori sui quali essa dovrebbe fondarsi?
Ci si attende che i nostri Capi di Stato e di Governo istituiscano una Convenzione, composta da delegati del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri e dei Paesi candidati, con il compito di presentare diverse proposte per la riforma fondamentale dell'UE.

Il valore e i valori
dell'UE

3. L'integrazione europea è più di una semplice opzione economica e politica: essa è sinonimo di pace sostenibile - sia dal punto di vista interno, derivando da nuove forme di cooperazione sociale e politica, sia verso l'esterno, attraverso il contributo dell'UE allo sviluppo globale e alla risoluzione dei conflitti. I recenti drammatici avvenimenti sulla scena mondiale dimostrano l'importanza di un'Europa unita, capace di esprimersi ad una sola voce e di contribuire al bene comune globale apportando la propria esperienza alla risoluzione dei problemi attraverso il dialogo, la cooperazione, la solidarietà e la promozione dei diritti umani, piuttosto che attraverso l'uso della forza.

4. La Chiesa Cattolica ha accompagnato e sostenuto il processo di integrazione europea sin dalle sue origini, considerando l'Unione Europea come il primo e principale ambito per "servire il bene comune di tutti (...), in modo da assicurare il più possibile giustizia ed armonia", per usare le parole di Papa Giovanni Paolo II*. I valori e i principi che hanno guidato il processo di integrazione europea, quali la dignità della persona umana, la solidarietà e la sussidiarietà, sono riconosciuti e promossi dalla dottrina sociale della Chiesa.

5. Tuttavia, nonostante il contributo costante alla pace e alla serenità in Europa e il proprio impegno nella promozione dello sviluppo, della giustizia e della libertà ovunque nel mondo, l'Unione Europea rimane per molti dei propri cittadini lontana e scarsamente compresa, a volte addirittura snaturata e screditata. Troppo spesso, sia i governi che i cittadini sembrano guardare ad essa come ad un semplice mercato attraverso cui ottenere un profitto e proteggere i propri interessi nazionali, piuttosto che come ad una comunità di valori, che promuove rispetto reciproco, giustizia e solidarietà, il che richiederebbe piuttosto una loro piena partecipazione e un contibuto a tutti i livelli.

6. L'istituzione della Convenzione rappres
enta un'opportunità unica per "avvicinare l'Europa ai propri cittadini", coinvolgendoli direttamente nella individuazione del proprio futuro. Affinché i cittadini dell'UE possano sentirsi parte importante del processo, essi devono avere fiducia: fiducia nei valori e negli obiettivi dell'integrazione europea, fiducia nelle procedure delle istituzioni europee, fiducia nelle persone responsabili per la loro applicazione. Il lavoro della Convenzione dovrebbe essere quindi guidato dagli stessi principi che guidano il processo di integrazione europea: centralità della persona umana, solidarietà, sussidiarietà e trasparenza.

Solidarietà, Sussidiarietà e Trasparenza

7. Il futuro dell'Unione Europea sarà condiviso da tutti i popoli dell'Unione. Per questa ragione, è essenziale esprimere la nostra solidarietà agli Stati che stanno attualmente negoziando per divenire membri dell'UE, invitandoli a partecipare ai lavori della Convenzione.

8. Il rispetto del principio di sussidiarietà è il presupposto essenziale per un'effettiva partecipazione dei cittadini europei al processo democratico europeo, dal momento che esso garantisce equilibrio e coerenza tra le istituzioni europee - che promuovono il bene comune - e i governi nazionali e locali. Per questa ragione, la partecipazione dei parlamentari nazionali alla Convenzione è molto importante; inoltre, la loro partecipazione potrebbe essere rafforzata se essi coinvolgessero, ad esempio, le assemblee regionali e le assemblee pubbliche locali nel processo di consultazione. Affinché la Convenzione possa ottenere risultati positivi, essa ha l'obbligo di rendere partecipi i cittadini dell'Unione Europea a livello locale.

9. I diversi gruppi, istituzioni e organizzazioni che appartengono alla società civile possono inoltre contribuire attraverso la propria particolare analisi delle sfide che l'UE dovrà affrontare, garantendo una voce ai settori della società altrimenti non rappresentati nella Convenzione e promuovendo il

più ampio dibattito pubblico. Per poter beneficiare a pieno di tale contributo, il ruolo della società civile nel lavoro della Convenzione, nonché i criteri per la partecipazione delle organizzazioni a questo titolo, devono essere chiaramente definiti.



10. Da parte loro, le Chiese e le comunità religiose possono e desiderano fornire uno specifico contributo a tale processo. Esse rappresentano e salvaguardano aspetti essenziali delle fondamenta spirituali e religiose dell´Europa. Esse si impegnano nel servire la società - tra l´altro, nei settori relativi all´educazione, alla cultura e all´azione sociale - e svolgono un ruolo importante per la promozione del rispetto reciproco, della partecipazione, della cittadinanza, del dialogo e della riconciliazione tra i popoli d´Europa. Il futuro allargamento dell´Unione Europea, attraverso il quale l´Est e l´Ovest dell´Europa saranno riunificati, rende tale ruolo ancor più cruciale.



11. Affinché il lavoro della Convenzione possa risultare credibile e la riforma dell´Unione accettabile per i suoi cittadini, la Convenzione stessa deve operare in modo autonomo e trasparente. Le istituzioni dell´Unione, i governi nazionali e i futuri membri della Convenzione condividono la responsabilità di far sì che a tutti sia riconosciuta l´opportunità di contribuire ai lavori di questa. La sfida - in relazione alla riforma dell´Unione Europea - consiste nel rendere il processo non soltanto democraticamente responsabile, ma anche visibilmente e tangibilmente democratico. Anche le scuole, le università e i media giocano un ruolo importante, fornendo ai cittadini la formazione e le informazioni necessarie per essere parte del processo democratico europeo.



Una sfida per noi tutti



12. L´integrazione europea riguarda noi tutti, rappresentando per tutti una sfida, e il suo
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