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Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali e Servizio Nazionale per il progetto culturale - Animatori della comunicazione della cultura

L'animatore: una risorsa per la missione della Chiesa
I.a sezione: Scenari
1. La figura dell’animatore: un dono e un’esigenza
Saluto tutti i presenti con cordialità e con affetto, ma anche con una trepidazione per la peculiarità di questo Convegno, per ciò che lo ha preceduto e per ciò che esso rappresenta nel cammino della Chiesa italiana. Il pensiero infatti va spontaneamente alla indimenticabile giornata del 9 novembre 2002, quando nell’Aula Paolo VI in Vaticano, più di 8000 operatori pastorali ascoltarono le parole con cui il Santo Padre Giovanni Paolo II incoraggiava la promozione della nuova figura dell’animatore che è al centro dei nostri lavori. Parlando della necessità di affrontare con nuova consapevolezza e con nuove competenze le grandi sfide del nostro tempo, soprattutto nel campo della comunicazione e della cultura il Santo Padre affermava: «In questo campo servono operai che, con il genio della fede, sappiano farsi interpreti delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di smarrimento, ma come tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunione tra le persone e i popoli». Queste parole di Giovanni Paolo II, segnano in un certo senso la nascita della figura dell’animatore della comunicazione e della cultura, o perlomeno ne offrono uno specifico riconoscimento dell’identità e del ruolo ecclesiale.

In allegato il testo completo.
S.E. Mons. Giuseppe Betori - Segretario Generale CEI