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Disabilità, Esperti
Le principali scelte di contenuto
nella catechesi dei disabili
Don Giuseppe Morante



Ufficio Catechistico Nazionale - catechesi e disabili


Il nucleo fondante e gli sviluppi
(Giuseppe Morante)


Quali prospettive per la scelta della proposta di fede che la catechesi deve fare ai disabili?
L´"essenziale" per tutti e l´adattamento per ogni categoria. In questa riflessione ci soffermiamo sull´oggetto di questo "essenziale".
Prima di tutto, la programmazione della catechesi parrocchiale, con la presenza di alcuni disabili nel gruppo di catechismo, richiede al catechista di saper coniugare i fatti che entrano nel cammino di fede personalizzato, senza sganciare la verità insegnata dagli altri elementi propri dell´itinerario individualizzato (metodologie, materiali didattici, principi psicopedagogici, accompagnamento nell´esperienza umana, valutazione del cammino…per ognuno del gruppo).
Quanto alla proposta da fare ai disabili (cioè i contenuti del messaggio cristiano, o la verità da insegnare) ridotta all´essenziale, è necessario correlarla anche alla didattica dei piccoli passi: con un nucleo centrale forte e concreto e con le parti segmentate in tante aggiunte successive, proponendo itinerari diversificati e specifici per i diversi tipi di handicap. A questo fine verranno impiegati materiali didattici particolari che consentano di far scoprire valori e di assumere atteggiamenti rispondenti sia alla integrità della fede che alle esigenze dei soggetti disabili. Perciò, i contenuti proposti non sono pensabili sganciati dagli altri elementi del metodo, dal momento che l´oggetto di questa catechesi non è altro che Dio stesso e il suo ministero d´amore per l´uomo.


IL NUCLEO FONDANTE


Rispettando i Documenti della Chiesa, e affermando che vale anche per i disabili il principio del "Cristocentrismo della catechesi", non possiamo rinunciare al dato fondamentale che, anche per loro, il primo annuncio deve essere la realtà "Gesù" che in ogni pagina del Vangelo è presentato come l´amore concreto di Dio, il Padre; amore che chiede sempre l´adesione personale nella risposta della fede. Allora appare chiaro che


bisogna proporre la verità essenziale che è la persona di Gesù Cristo, nel quale si è manifestato il Dio che ama l´umanità. La catechesi è cristocentrica, perché parte dalla persona di Gesù e a lui continuamente ritorna. Questa scelta appare come il modo più propriamente cristiano e più specificamente pedagogico; anche se non ci si deve limitare a questo annuncio in maniera semplicistica, ma domandarsi in che cosa consista questo essenziale.
Affermando allora che anche ai disabili bisogna assicurare la trasmissione di questo "nucleo fondamentale" della fede e che da essi venga assimilato e vissuto, è necessario:
Organizzare un itinerario catechistico che non solo assicuri la rivelazione di questo nucleo fondamentale, ma che costantemente vi faccia ritorno sviluppandolo come a spirale, in corrispondenza della crescita del disabile.
Vegliare che questo contenuto sia offerto in modo tale da apparire veramente come il principio su cui si fonda e a cui fa riferimento tutta l´esperienza della fede: nucleo di base e successivi sviluppi.


UNA BREVE DESCRIZIONE


Il nucleo centrale può brevemente essere riassunto così: Gesù Cristo, persona concreta, aiuta a scoprire la mano di Dio nella creazione, nella vita dell´umanità, nella Chiesa guidata dal suo Spirito.
Più sistematicamente il nucleo contiene i seguenti punti:
- Gesù Cristo uomo - Dio morto e risorto.
- Rivelatore dell´amore del Padre.
- In relazione all´uomo nella sua situazione concreta.
- Con il suo Spirito.
- Nella Chiesa.
- Per l´avvento del Regno definitivo.
Questa verità così articolata è simile alle strutture rudimentali di un edificio, in cui ulteriori elementi complementari possono trovare il loro posto, sviluppandosi a spirale. Cioè, intorno a questo centro dottrinale, secondo le capacità e la buona volontà di chi l´accoglie, la verità può essere allargata progressivamente attraverso il campo più vasto delle conoscenze e del vissuto esperienziale.
In questo nucleo, che si ingrandisce a


spirale, nessuna verità di fede è da escludere, ma ogni informazione e ogni formazione religiosa successiva dovrà riportarsi al nodo centrale, alla rivelazione fondamentale del Dio che ama e della sua legge di amore universale. Le verità, in maggiore o minore numero, saranno rivelate lungo questa spirale che ne sarà arricchita continuamente. Nelle possibili aggiunte diverse e successive bisogna assicurare l´unità rispetto al centro, all´essenziale, a quella rivelazione primordiale di un Dio che ama e che invita ad amare.


UNO SVILUPPO A SPIRALE


Successivamente, il completamento dell´edificio rudimentale, con l´ammissione ai sacramenti nella vita della Chiesa, con la pratica delle virtù, con l´iniziazione alla preghiera, con la devozione alla Madonna e ai santi, troverà posto in uno sviluppo organico e progressivo. Ma nell´elaborazione di questo contenuto si deve tenere conto sia dello sviluppo della vita cristiana che del soggetto in relazione al suo handicap e ai suoi contraccolpi psicologici. Ad esempio:
- "Risvegliare la fede in Dio attraverso Gesù Cristo" significa una catechesi di base in chiave evangelizzatrice, un primo parlare con Dio, un primo contatto sistematico con il contenuto fondamentale della fede cristiana.
- "Crescere nella casa del Padre" suppone uno sviluppo della tematica precedente in chiave ecclesiale, anche se si tratta dell´individualità del soggetto in se stesso, che prende coscienza del proprio crescere cristiano.
- "Vivere insieme per Dio e gli uni per gli altri" evidenzia l´acquisizione della relazionalità di soggetti nei quali le tendenze socializzanti siano un po´ più sviluppate, come effetto dell´integrazione e della socializzazione dei disabili nelle strutture normali.
Così la catechesi parte dalla viva esperienza del soggetto e la scoperta del suo mondo diventa il mondo di Dio, che in Gesù vuole la fede. Da essa si potrà successivamente arrivare all´Eucaristia, sacramento che contiene l´essenziale del lieto annuncio (Cri
st
o, la sua morte e risurrezione, lo Spirito e la Chiesa), e alle altre verità vissute della fede cristiana.
Solo dopo aver assicurato la risposta di fede, possono essere formati gli atteggiamenti di base (il vivere cristiano e la conversione) che sviluppano la carità, la penitenza, la preghiera e permettono di facilitare l´incontro personale con Dio. Chi esegue tutto questo diventa vero membro della Chiesa e appartiene a questa società dei credenti, e ciò può avvenire in sintonia con lo sviluppo sociale del soggetto che man mano si fa più sensibile al richiamo del gruppo in cui è inserito.


I SUCCESSIVI SVILUPPI


Gli sviluppi successivi del nucleo di base trattano di Gesù, della sua persona, della sua opera e della sua missione:
- L´uomo può scoprire la mano di Dio nelle cose comuni di ogni giorno; e altri uomini possono insegnarlo. Ma questo ci è stato insegnato più chiaramente da Gesù. Egli ha parlato di Dio agli uomini; con le sue opere stupende e con il suo insegnamento meraviglioso ha dimostrato che Dio è presente fra gli uomini, egli chiama gli uomini a Dio, chiama gli uomini alla fede.
- Soltanto quando gli uomini hanno assimilato questi aspetti esterni dell´operare di Gesù, che valgono per tutti, vengono prese in considerazione le caratteristiche più profonde della loro vita: è amore per Dio, la preghiera, la fede. Si può capire perciò il messaggio di Gesù: Salvatore, Redentore, perdona i peccati e con la sua morte vince il male. Egli si è donato pienamente a Dio e agli uomini, è fedele a Dio fino alla morte, risorge, rimane fra noi col suo Spirito, noi diventiamo la sua Chiesa.


IL PROCEDIMENTO


Il metodo a spirale, a partire dal nucleo (cioè lo scheletro di base) e allargandosi ai contenuti ad esso relativi (cioè il completamento dell´edificio), è preferibile a quello lineare, perché più adatto ai disabili, per due ragioni:
- Molti di essi, frequentando irregolarmente o sporadicamente il catechismo in relazione alle proprie difficoltà esist
enzi
ali, possono trovarsi a ricevere delle nozioni scollegate tra di loro; per questo è particolarmente indispensabile che il catechista ritorni spesso sugli aspetti fondamentali della verità essenziale, il nucleo di base.
- Diversi disabili, soprattutto quelli mentali più o meno gravi, fanno molta fatica da soli ad arrivare a delle sintesi; un approccio concentrico li aiuterà in questo senso.
Il metodo favorisce il superamento della monotonia e della ripetizione se ci si dedicherà ad allargare progressivamente il campo delle conoscenze e a far sì che la verità essenziale sia sempre presente e sempre nuova.
Ma uno degli elementi fondamentali che potrà assicurare lo sviluppo del nucleo essenziale è l´abilità del catechista che porta avanti l´itinerario procedendo dal più visibile, tangibile, concreto a ciò che lo è meno, dal più vicino al più lontano:
- Un primo segmento di verità è dato dalla rivelazione di Dio che, comunque, appare molto lontano dall´esperienza del credente disabile; ed è difficile che egli ne possa comprendere una presentazione. Il catechista, sapendo che tutti i termini per significare Dio sono imperfetti e astratti, deve partire dalla presenza di Lui nell´attualità della creazione; e la scoperta di questa presenza è mediata da Gesù che fa ammirare lo splendore dei gigli del campo attribuendone la gloria a Dio Padre. Si può anche considerare e interpretare, in ogni momento, la creazione nella quale l´umanità è immersa, dei cui doni beneficia, come testimonianza dell´amore permanente del Padre del quale Gesù dice "che nutre gli uccellini e veglia su ciascun uomo, perché figlio". Dio amore, invisibile ma presente, può essere intuito ed incontrato dal disabile in ogni istante intorno a sé e dentro di sé. Ogni iniziazione cristiana parte da questa presenza di Dio con il suo amore in ogni essere ed affonda le radici nella gioia di amare che il cuore vi trova.
- Un secondo segmento di questa verità, molto vicino e concreto, è la visibile testim
onianz
a della comunità cristiana che vive, prega, ama. Se i battezzati possono scoprire di farne parte con il gruppo di catechesi, avranno in essa un punto da cui partire e dove ritornare, un luogo dove scoprire il Cristo del Vangelo (che rivela il volto del Padre) vivente ora; un luogo dove si vive il comandamento essenziale del Padre, nel suo Spirito. Ma risulta importante che la comunità nella quale il disabile partecipa alla catechesi, sia testimone di questo duplice amore di Dio e del prossimo, almeno in esemplari concreti ed accessibili alla sua conoscenza.
- Un terzo segmento di questa verità essenziale si trova nella scoperta dell´agire di Gesù, se si sottolineerà innanzitutto che le sue azioni sono rivelazione dell´amore del Padre, di cui egli è il Figlio prediletto, se non si sminuirà la contemporanea rivelazione dell´onnipotenza del Figlio di Dio che moltiplica i pani e risuscita i morti. Tutto quello che Gesù fa, dall´abbracciare un bambino al sedare con una parola la tempesta, mostra che Dio ama veramente ogni uomo.


UN ALLARGAMENTO PROGRESSIVO


In conclusione si può affermare che la catechesi, partendo dal nucleo cristologico e facendovi sempre ritorno negli sviluppi successivi, farà allargare poco per volta ai disabili - con i limiti imposti dalla propria situazione umana - la spirale delle proprie scoperte, l´inventario delle meraviglie che il Signore prodiga, e farà apprendere le esigenze che questo amore divino manifesta nei confronti dell´uomo.
La legge promulgata da Gesù riguarda proprio questa tenerezza divina, così come lo sono i sacramenti con i quali fa partecipe della sua vita coloro che credono in lui. Proprio a questa vita conducono il Battesimo (germe di nuova vita), l´Eucaristia (pane d´amore che la nutre e la fa crescere), la Confermazione (luce che la illumina con il fuoco dello Spirito), la Confessione (il segno del perdono che fa partecipare alla vita risorta di Gesù attraverso la misericordia del Padre). Confessione e carit
à hanno
chiaramente un aspetto comunitario: anche la comunità è disposta a perdonare amorevolmente gli errori dei propri membri; e proprio verso gli altri si manifesta concretamente il proprio amore.
Così, qualunque ulteriore frammento di verità rivelata (come la salvezza - guarigione del male attraverso Cristo, il ruolo di Maria nel piano divino, l´assistenza dell´angelo custode), dovrà essere sempre delicatamente ma esplicitamente collegato all´Amore del Padre celeste manifestatosi nel dono totale di suo Figlio.