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Consiglio permanente CEI: puntualizzazioni sul rapporto con l'Islam


Fondazione Migrantes - Si ritrascrive dal comunicato finale sui lavori dell'ultimo Consiglio Permanente


ROMA (Migranti-press) - "Un interesse non minore è stato prestato dal Consiglio permanente alle problematiche del dialogo interreligioso… la discussione si è concentrata soprattutto sulla presenza dell´Islam in Italia e sui rapporti fra cattolici e musulmani, tema su cui è stato presentato uno specifico ordine del giorno da parte di S.E. mons. Giuseppe Chiaretti, presidente del Segretariato per l´ecumenismo e il dialogo.
La relazione di mons. Chiaretti ha fornito anzitutto dati aggiornati sulla presenza dei musulmani in Italia, sulle loro appartenenze etniche, sui luoghi di preghiera, i centri culturali, l´editoria e le associazioni islamiche e sulle caratteristiche della vita religiosa dei musulmani. Ha quindi evidenziato gli aspetti più significativi del rapporto fra Chiesa cattolica ed Islam, concentrandosi su problematiche come gli spazi per il culto, le conversioni, il dialogo e soprattutto i matrimoni misti.
Dalla discussione sono maturati alcuni auspici, primo fra tutti quello dell´opportunità di promuovere una riflessione in vista di orientamenti comuni dei Vescovi sulla delicata questione dei matrimoni fra cattolici e musulmani. E convinzione comune, inoltre, che l´atteggiamento da tenere nei confronti dei musulmani debba rifuggire sia dagli ingenui irenismi - che sottovalutano le difficoltà del dialogo e le differenze di concezioni religiose, regole e costumi - sia dagli eccessivi allarmismi di fronte alle spinte propagandistiche dell´Islam. Non solo: al dovere dell´accoglienza e del rispetto, sottolineato da più voci, si accompagna sempre quello di annunciare il Vangelo anche ai musulmani, secondo l´irrinunciabile missione affidata da Cristo alla sua Chiesa. In questo senso sembra opportuno al Consiglio permanente che le diocesi abbiano almeno una persona esperta di cultura islamica e di lingua araba, per avviare un rapporto più solido e continuativo con i musulmani e porre le premesse per un´efficace azione evangelizzatrice. Sui matrimoni fra cattolici e musulmani prevale l´orientamento che si debba comunque seguire una prassi rigorosa, valutando caso per caso se sussistono le condizioni per concedere la dispensa per la celebrazione del matrimonio.


La Migrantes fa presente che con questo orientamento così chiaramente precisato dalla CEI sono perfettamente consonanti gli "Orientamenti pastorali per l´immigrazione", pubblicati dalla CEMi già nel 1993. Si veda il capitolo V "Immigrati e appartenenza religiosa", e in particolare il paragrafo nr. 33-34 "L´incontro con l´Islam" dove, per esempio, quanto alla concessione di strutture parrocchiali per il culto islamico si dice apertamente: Le comunità cristiane, per evitare inutili fraintendimenti e confusioni pericolose, non devono mettere a disposizione, per incontri religiosi di fedi non cristiane, chiese, cappelle e locali riservati al culto cattolico, come pure ambienti destinati alle attività parrocchiali. Così pure, prima di promuovere iniziative di cultura religiosa o incontri di preghiera con i non cristiani, occorrerà ponderare accuratamente il significato e garantire lo stile di un rapporto interreligioso corretto, seguendo le disposizioni della chiesa locale.