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Notiziario UCN 3/2008
XLII Convegno nazionale Direttori UCD
(Genova, 16-19 giugno 2008)
Seminario di Studio sul Catecumenato
(Roma, 15-16 settembre 2008)
Ufficio Catechistico Nazionale


XLII Convegno nazionale Direttori UCD

Anche quest’anno il nostro incontro si svolge nel calore e nell’ospitalità di una terra ricca per le sue bellezze naturali, per la varietà delle culture fiorite nella storia e rinnovate in questo tempo di transizioni, e per la generosa ospitalità della sua gente. Queste giornate ci potranno dare qualche primizia di mare, di sapori e di cordialità.

Il primo segno di gratitudine per questa ospitalità va immediatamente al card. Angelo BAGNASCO, che ci ha accolti nella sua diocesi. Un improvviso problema di saluto lo ha costretto a mutare
il suo programma di presenza in mezzo a noi, ma egualmente lo sentiamo vicino nel segno della familiarità e della condivisione apostolica, ricordando gli anni vissuti nel comune interesse per la pastorale catechistica. Il card. Bagnasco fu presente per molti anni alla
Consulta Nazionale dell’Ufficio Catechistico Nazionale, quale Direttore
regionale per la Liguria e Direttore della Diocesi di Genova.

Seminario di Studio sul Catecumenato
Questo Seminario è stato pensato per avviare una prima e modesta riflessione sui cammini verso la fede cristiana di persone  provenienti dalla fede islamica, riandando con la memoria ad un Convegno Nazionale che ebbe luogo a Castelgandolfo nel 2003 (25– 28 febbraio), organizzato dall’Ufficio Catechistico Nazionale, dall’Ufficio Nazionale per la Cooperazione missionaria tra le Chiese, dalla Fondazione Migrantes e dalla Caritas.
Non è spirito di archeologia, ma doveroso richiamo ad un discorso iniziato ma, mi sembra corretto dire, “dimenticato”. Esso si collocava in un orizzonte di riflessione: che partiva da una presentazione dell’Evangelizzazione nel suo senso più ampio, pur ponendo prioritariamente l’accento sulla testimonianza e il primo annuncio  ai non cristiani, musulmani compresi. Si parla di una “missio ad  gentes”, senza isolare il primo annuncio dalla rievangelizzazione di  tanti migranti che condividono con i cristiani la crisi della modernità  e della mondanità, vittime anch’essi del consumismo materialista dell’Occidente, cui si aggiunge la crisi della “mobilità”, vissuta come sradicamento dalla terra di origine nella quale la propria fede e pratica religiosa aveva posto le radici.