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Messaggio per la XXXIX Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato - 16 novembre 2003
Per un impegno a vincere ogni razzismo, xenofobia e nazionalismo esasperato

1. - La migrazione è diventata un fenomeno molto diffuso nel mondo moderno e riguarda tutte le Nazioni, o come Paesi di partenza, di transito o di arrivo. Essa concerne milioni di esseri umani e rappresenta una sfida che la Chiesa pellegrina, al servizio dell’intera umana famiglia, deve raccogliere e affrontare nello spirito evangelico di carità universale. Pure quest’anno, la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato deve essere occasione di particolare preghiera per le necessità di tutti coloro che, per qualsiasi ragione, sono lontani da casa e dalla propria famiglia. Deve essere inoltre un giorno di profonda riflessione sui doveri di tutti i cattolici in relazione a questi fratelli e sorelle.
Tra le persone particolarmente in necessità vi sono i forestieri più vulnerabili; vale a dire i migranti senza documenti e, i profughi, coloro che hanno bisogno d’asilo, i profughi a causa di persistenti, violenti conflitti in molte parti del mondo e le vittime – in maggioranza donne e bambini – del terribile crimine che è il traffico di esseri umani. Anche di recente siamo stati testimoni di casi tragici di movimenti forzati di persone per motivi etnici e nazionalistici, che hanno portato un’indicibile sofferenza nella vita dei gruppi colpiti. Alla base di queste situazioni vi sono intenzioni e azioni peccaminose in contraddizione col Vangelo e che costituiscono un appello per i cristiani, ovunque, a vincere il male con il bene.
 
 
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