Nella seduta del 17 luglio l’Aula di Montecitorio ha concluso l’esame del disegno di legge governativo (n. 2498) recante la Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo, già approvato dal Senato. Il testo, che ha subito delle modifiche, torna ora a Palazzo Madama per l’approvazione definitiva.
Il provvedimento ha l’obiettivo da un lato, di aggiornare la vigente legge n. 49/87 sulla Cooperazione allo sviluppo, rimettendo in ordine soggetti, strumenti, modalità di intervento e principi di riferimento maturati nel frattempo nella comunità internazionale; dall’altro, quello di adeguare il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo ai modelli prevalenti nei paesi partner dell’Ue. Il disegno di legge definisce una nuova architettura di “governance” del sistema della cooperazione, la cui coerenza e coordinamento delle politiche saranno garantiti attraverso il Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo (Cics), una cabina di regia costituita dai dicasteri che hanno competenze in materie che sono oggetto di attività di cooperazione allo sviluppo.
Il provvedimento indica gli obiettivi della cooperazione nello sradicamento della povertà, nella riduzione delle disuguaglianze, nell’affermazione dei diritti umani e della dignità degli individui - compresa l’uguaglianza di genere e le pari opportunità -, nella prevenzione dei conflitti e nel sostegno ai processi di pacificazione.