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Rivista di Teologia dell'Evangelizzazione   versione testuale
Anno 19, n. 38 (luglio-dicembre 2015)

È disponibile il secondo fascicolo 2015 di RTE, che completa la riflessione sulle quattro costituzioni del concilio Vaticano II con un dossier su Gaudium et sSpes, a cura di Paolo Boschini (pp. 279-368).

Il Dossier analizza i quattro pilastri fondamentali su cui si regge la costituzione pastorale: il problema di Dio nel mondo contemporaneo (Boschini); il rapporto tra umanesimo e cristianesimo (Badiali); il primato della coscienza (Cavani); la politica e la pace (Vellani). Il Dossier è introdotto da un editoriale in cui viene affrontata la questione, oggi molto discussa nei dibattiti sull’ermeneutica del Vaticano II, circa l’attualità di Gaudium et spes. La nostra Rivista propone una rilettura nella prospettiva della Teologia dell’Evangelizzazione: evidenzia «l’unità dinamica di verità teologica e veridicità pastorale», che sta all’origine di Gaudium et spes. Essa nasce da «un unico atto, quello del fare e quello del pensare, in cui il sapere è organico all’agire e l’agire è la principale fonte del sapere». Se si lascia parlare il testo, viene alla luce «che cosa oggi possa dire di sensato a cattolici che spesso paiono senza bussola o con vecchie carte nautiche e a pastori che preferiscono navigare sotto costa».

Il fascicolo 38 di RTE è arricchito dall’articolo di Mario Fini, dedicato alle «Immagini di Chiesa e di presbiteri nella vita della Chiesa di Bologna dal concilio all’episcopato del card. Carlo Caffarra» (pp. 369-423). Si tratta di una lettura franca e coraggiosa dell’itinerario dai cattolici bolognesi insieme ai loro vescovi Lercaro, Poma, Biffi e Caffarra, dei quali viene evidenziato il differente stile pastorale ed evangelizzatore, senza tacere sviluppi e fatiche, slanci e tensioni del tessuto ecclesiale. Giunto da poco all’emeritato, Fini articola qui la sua idea di teologia come «apologia della speranza» e «intellectus amoris» che mai si arrende di fronte alle fragilità degli uomini e alle contraddizioni della storia, perché è «fondata sulla promessa del Dio della Vita che già si è realizzata nella risurrezione di Gesù».
Il fascicolo si conclude con quattro importanti contributi: la relazione di Romano Penna «Dall’evento pasquale alla libertà», dedicata al rapporto tra vangelo e legge in san Paolo (pp. 425-453); il saggio storico di Riccardo Pane su «La questione armena nelle pagine del quotidiano L’Avvenire d’Italia», che ripercorre il contributo dell’informazione cattolica alla conoscenza della questione armena nella fase della sua crisi più acuta, dal 1896 al 1919 (pp. 455-483); la riflessione di Matteo Prodi sul «Superamento dell’homo oeconomicus» (pp. 485-507), in cui alla luce del pensiero sociale cristiano si offre un’interpretazione dell’agire economico come «piccolo anticipo del regno dei cieli»; il saggio biografico di Jacques C. Zirirane «Il vangelo in tempo di guerra», dedicato alla figura dell’arcivescovo di Bukavu Christophe Munzihirwa, «martire della pace e della carità nel Kivu» (pp. 509-535).