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Veritas in caritate - 9/10 (2016)   versione testuale
Informazioni dall'Ecumenismo in Italia
La santità nell’unità
«Alla nostra Madre del Cielo, Regina di tutti i Santi, affidiamo le nostre intenzioni e il dialogo per la ricerca della piena comunione di tutti i cristiani, affinché siamo benedetti nei nostri sforzi e raggiungiamo la santità nell’unità»: con queste parole papa Francesco ha concluso la sua omelia in occasione della celebrazione eucaristica nello Swedbank Stadion di Malmö, che è stata l’ultima tappa di un viaggio breve, ma particolarmente rilevante e significativo per la vita della Chiesa; infatti i due giorni in Svezia, soprattutto il primo, sono stati un passaggio fondamentale nel cammino di riconciliazione dei cristani per una testimonianza sempre più condivisa di Cristo nella Chiesa e al mondo. Sono tanti i gesti e le parole che hanno mostrato quanto cattolici e luterani sono decisi a proseguire il cammino ecumenico, sviluppando e approfondendo temi e momenti con i quali vivere l’unità in modo da rendere sempre più efficace l’annuncio della Buona Novella. Sui gesti e sulle parole che hanno scandito la preghiera nella cattedrale di Lund, l’incontro ecumenico nella Malmö Arena e poi la celebrazione eucaristica sempre a Malmö non mancheranno le occasioni per comprendere meglio cosa fare e come vivere l’unità in un anno nel quale siamo chiamati a «commemorare insieme» il 500° anniversario della Riforma: tra i tanti incontri e iniziative in programma, anche in Italia, in questo anno, che si è aperto lunedì, va ricordato almeno il convegno, promosso dalla Conferenza Episcopale Italia, che si svolgerà a Trento nei giorni 16-18 novembre.
Nel «commemorare insieme» questo anniversario cattolici e luterani esprimono, insieme, un grazie al Signore per i passi compiuti che «ci hanno aiutato a superare molte differenze e hanno approfondito la comprensione e la fiducia tra di noi. Al tempo stesso, ci siamo riavvicinati gli uni agli altri tramite il comune servizio al prossimo, spesso in situazioni di sofferenza e di persecuzione. Attraverso il dialogo e la testimonianza condivisa non siamo più estranei. Anzi, abbiamo imparato che ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci divide»: così si legge nella Dichiarazione Congiunta, firmata da papa Francesco e dal vescovo Munib Younan, presidente della Federazione Luterana Mondiale, al termine di una preghiera ecumenica, dove le parole si sono alternate ai canti e ai gesti di riconciliazione nella luce di Cristo, con un costante richiamo al documento Dal conflitto alla comunione del 2013, che rappresenta un utile strumento per rileggere il passato e per leggere il presente dei rapporti tra cattolici e luterani in dialogo così da superare lo scandalo della divisione. Nella Dichiarazione si chiede perdono per quanto è stato fatto nel passato, quando si sono provocate tante «ferite» alla Chiesa, si rivolge un invito ai teologi a proseguire il dialogo, così da definire un percorso in modo da giungere alla condivisione della mensa eucaristica dal momento che «molti membri delle nostre comunità aspirano a ricevere l’Eucaristia ad un’unica mensa, come concreta espressione della piena unità». Insieme a questo invito viene anche lanciato un appello alle comunità cattoliche e luterane perché sappiano essere «coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza nel loro impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta», cercando di coinvolgere in questo cammino di riconciliazione, di dialogo, di condivisione, di annuncio e di testimonianza tutti i cristiani così da riaffermare quanto centrale deve essere per ogni Chiesa il vivere l’unità visibile.
La Dichiarazione è solo uno dei testi che si possono leggere nella Documentazione Ecumenica di questo numero di «Veritas in caritate«, che è stato chiuso nelle ore immediatamente successive al ritorno di papa Francesco a Roma; oltre ai discorsi di papa Francesco, che costituiscono una fonte preziosa per sostenere il cammino ecumenico della Chiesa Cattolica e nella Chiesa Cattolica, si può trovare anche la Dichiarazione di intenti, sottoscritta dalla Caritas internationalis e dal World Service della Federazione Luterana Mondiale, con la quale si rinnova l’impegno all’accoglienza materiale e spirituale degli ultimi del mondo da parte di cattolici e luterani che già da anni, in tanti luoghi del mondo, sono al servizio degli emarginati.
Sempre nella Documentazione Ecumenica, dove è stata pubblicata una dichiarazione di mons. Ambrogio Spreafico di critica alla risoluzione dell’Uneso sulla «tutela del patrimonio culturale della Palestina e il carattere distintivo di Gerusalemme Est», si possono leggere due testi che riguardano il dialogo interreligioso: il primo è il messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso per la festa indù di Deepavali, con il quale si è voluto ricordare cosa cattolici e indù possono fare per riaffermare l’importanza della famiglia nella società contemporanea come luogo privilegiato per la riconciliazione; il secondo è il comunicato stampa dei promotori del messaggio per la XV Giornata ecumenica per il dialogo islamo-cristiano, che è stata celebrata il 27 ottobre con tante iniziative in tanti luoghi in Italia, testimoniando così quanto sia radicata una cultura del dialogo e dell’accoglienza tra cristiani e musulmani in Italia.
Nelle Memorie Storiche viene ripubblicato un testo di mons Elio Bromuri scomparso il 17 agosto 2015, dopo aver speso tutta la sua vita, con constanza e con genialità, per la Chiesa Una: si tratta di un articolo sulla valenza ecumenica del pellegrinaggio di papa Giovanni Paolo II in Grecia nel 2001, uno dei tanti testi, spesso brevi, con i quali mons. Bromuri era solito raccontare e commentare cosa accadeva nella Chiesa, indicando sempre una prospettiva ricca di speranza e di gioia per un cammino di unità, senza dimenticare le questioni ancora aperte in campo teologico.
Riccardo Burigana