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Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 1978


Con lettera n. 13123/77 del 28 novembre 1977 il Pontificio Consiglio «Cor Unum» trasmetteva ai Presidenti delle Conferenze Episcopali il testo del seguente Messaggio, preceduto da una breve presentazione e da un invito ad una larga diffusione.

 

Figli e Figlie carissimi,

ancora una volta la Quaresima giunge a noi con i pressanti suoi inviti! Tempo che ci avvicina a Cristo, essa ci avvicina anche, per mezzo di Lui, gli uni agli altri: la Quaresima è un tempo di comunione, che comporta anche !´impegno a mettere in comune.

C´è da restare veramente impressionati dinanzi alla descrizione, che ci fanno gli Atti degli Apostoli, circa la vita comunitaria della Chiesa primitiva. «Tutti i credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune» (Atti 2, 44). Non si trattava di una trovata strumentale, escogitata per cementare la coesione della giovane comunità di Gerusalemme; piuttosto era l´espressione del «solo cuore» (ibid., 46), che ispirava tutti i gesti dei credenti, unificando li nel cuore stesso di Gesù.

Uno degli effetti più notevoli di tale unanimità ci viene indicato dagli stessi Atti, quando scrivono che si effettuava una continua condivisione dei beni in funzione dei bisogni di ciascuno. I primi cristiani, in tal modo, hanno spontaneamente praticato il principio, secondo cui i beni di questo mondo sono destinati dal Creatore al soddisfacimento delle necessità di tutti, senza eccezioni. La condivisione cristiana traduce nei fatti questo dovere naturale, reso infinitamente più cogente sotto l´impulso della carità.

Il condividere è, dunque, un atteggiamento cristiano fondamentale. Nelle numerose iniziative dell´amore per il prossimo, a partire dall´elemosina e dal servizio individuale fino agli apporti collettivi per la promozione dei popoli dal punto di vista materiale meno favoriti, il cristiano esperimenta la gioia del condividere, del godere in comune di un patrimonio, che Dio ha generosamente messo a disposizione di tutti.

E´ stato detto che c´è un´arte del dare e c´è un´arte del ricevere; ma i cristiani non hanno che un termine per l´uno e l´altro atto: quello della condivisione fraterna. Possa la presente Quaresima farcela realmente praticare come segno di comunione con tutti gli uomini, che son tutti chiamati a partecipare del Mistero della Croce e della Risurrezione del Cristo!

All´inizio di questo tempo forte, riprendendo la parola rivolta da San Paolo ai primi cristiani, invitiamo ciascun fedele appartenente alla grande comunione della Chiesa Cattolica «a mettere da parte ciò che gli sarà riuscito di risparmiare» (1 Cor 16, 2), in spirito di penitenza e di carità, per offrirlo alla colletta comune. E tutti coloro che sono così disposti a condividere i loro beni con i fratelli che mancano del necessario, Noi li benediciamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!