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Comunicato del Consiglio Permanente – 13 marzo 1980


Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana si è riunito a Roma dal 10 al 13 marzo. Al termine dei lavori, ha rilasciato il seguente comunicato.


1. - Il Consiglio ha esaminato, anzitutto, il rinnovamento della catechesi in Italia, a 10 anni dalla pubblicazione del «Documento base» dell´Episcopato italiano.
La ricorrenza non è stata rimarcata senza ragione.
Dal « Documento base D, che ha avuto un´ampia accoglienza ed è continua sorgente di riflessione e di stimolo per l´attività pastorale, ha preso avvio in Italia un nuovo e fecondissimo impegno per la catechesi, nel coinvolgimento di tutta la comunità ecclesiale; contemporaneamente, si realizzavano i nuovi catechismi e cresceva, soprattutto fra i giovani, il numero dei catechisti.
I Vescovi del Consiglio hanno espresso unanime parere sulla necessità di sviluppare il rinnovamento iniziato in seguito al «Documento base», le cui linee di fondo devono rimanere valide e impegnative per il nostro Paese. Tanto più che, negli anni settanta, a conforto delle scelte dei Vescovi italiani, si è avuto sulla evangelizzazione e sulla catechesi un decennio ricco di insegnamenti pontifici ed episcopali, cui è indispensabile essere coerenti per attuare, negli anni ottanta, un ulteriore avanzamento dell´impegno catechistico in Italia.
Per i prossimi anni, è parso ai Vescovi del Consiglio di indicare, come prospettiva particolare, una organica iniziativa di formazione e di maturazione dei catechisti per tutte le età, la cui opera sarà decisiva ai fini di una efficace prosecuzione del rinnovamento catechistico.

2. - La prossima Assemblea dei Vescovi italiani sul tema: «I compiti della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo» ha, in secondo luogo, impegnato la riflessione del Consiglio Permanente.
Oltre alla preparazione definitiva del programma dell´Assemblea, i Vescovi del Consiglio hanno diffusamente considerato quanto la Conferenza Episcopale Italiana ha avuto modo di dire dopo il Concilio, anche con notevoli documenti, sul Matrimonio e sulla famiglia. Essi hanno inoltre constatato le incoraggianti iniziative concrete per la pastorale del Matrimonio e della famiglia, suscitate dal loro magistero.
Hanno tuttavia notato che occorre sviluppare una ulteriore analisi sugli impegni delle famiglie cristiane nella situazione attuale del mondo, affinché la loro missione e testimonianza siano efficacemente inserite nella realtà e portino in essa, con la vitalità del fermento evangelico, l´antidoto ai mali che, oggi, affliggono l´istituto familiare.
Per questo l´Assemblea dei Vescovi, attenendosi strettamente al tema ricordato, si proporrà di esaminare l´opera della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo da una precisa angolatura, che metta in luce:
- ciò che è «proprio» e originale della famiglia cristiana, la quale nasce da un sacramento, ed è chiamata a risplendere nella Chiesa come mistero e segno di salvezza;
- la dimensione «piena» della sua missione educativa nella Chiesa e nella società;
- la sua presenza e la sua testimonianza nella realtà civile, con l´assunzione competente di nuovi impegni nel «territorio».
In questa triplice angolatura si inseriscono i contributi originali della famiglia cristiana al mondo contemporaneo.
I Vescovi del Consiglio hanno richiesto, perciò, una urgente sensibilizzazione delle comunità ecclesiali al tema dell´Assemblea della C.E.I., anche per dare ulteriori contributi al Sinodo dei Vescovi, che nel prossimo ottobre si occuperà dello stesso tema.

3. - Il dovere di non estraniarsi dalla situazione attuale dell´Italia, sia per il senso della propria missione sia per l´affetto al proprio Paese, ha poi indotto i Vescovi del Consiglio ad esaminare ancora la crisi in atto, e, in particolar modo, il persistente dramma della violenza e del terrorismo.
E´ apparsa loro, anzitutto, la necessità di richiamare, in questo tempo quaresimale, tutti i cristiani alla conversione del cuore, senza cui non si dà nemmeno rinascita civile e onesto impegno sociale e politico.
Il rischio di mancare in troppi settori della vita nazionale ai doveri di coscienza e l´esplosione di scandali, reali o presunti, che turbano i cittadini comporta in particolare per i cristiani il dovere di esaminare davanti a Dio le proprie azioni e le proprie omissioni, invocando la grazia del Signore.
Per questo il Consiglio Permanente ha disposto che domenica 23 marzo sia una giornata di riflessione e di preghiera per tutta la Chiesa in Italia, affinché il rinnovamento spirituale porti a tempi migliori e sia fondamento di nuovi impegni sociali, specie da parte dei credenti.
In quella giornata dovrà avere tutta la sua forza la preoccupazione per il terrorismo, che ancora miete vittime e continua a tramare nelle tenebre.
Il Consiglio dei Vescovi ha rinnovato la ferma condanna di questo fenomeno drammatico e luttuoso, e lo ha dichiarato ancora una volta nefasto per le sorti dell´Italia. Ha anche rilevato come facciano bene sperare la crescente consapevolezza delle responsabilità che competono a tutti e a ciascuno, e l´opera che non senza sacrificio e rischio personale svolgono quanti hanno compiti delicati nelle scuole, negli ambienti di lavoro, nella difesa e nella promozione dell´ordine pubblico.
Ha auspicato che i poteri pubblici abbiano, presto, modo di fermare questa assurda prepotenza, come conviene ad un Paese democratico e pacifico; che tutte le persone civili la isolino con coraggio e lealtà; che i cristiani collaborino decisamente a sradicare l´odio e le sue matrici, con le loro testimonianze di pace, di fraternità e di servizio sociale; che gli stessi responsabili del movimento terrorista comprendano il loro errore e ritornino ad aiutare il paese con ben altri mezzi, ponendo fine ad una eversione negativa, da cui nulla si può sperare se non il peggio, e per l´Italia e per gli stessi suoi eversori.
La giornata del 23 marzo, soprattutto quando saranno convocati i credenti per l´Eucaristia, potrà essere una silenziosa azione penitenziale davanti al Signore e all´intera nazione italiana, e potrà confermare la comune volontà di affrettare i tempi della pace civile, in un paese che ha già troppe ferite da sanare.

4. - Nella discussione sulla situazione italiana, i Vescovi del Consiglio hanno inoltre avvertito che la questione dell´aborto in Italia continua a deteriorarsi, non solo per la crescita del numero degli aborti, tale da far pensare che siano diventati la strada quasi comune della contraccezione, ma per le voci diffuse su un´ulteriore ampliamento della legge che li favorisce e per le serie difficoltà che si vanno contrapponendo a chi intende esercitare il diritto all´obiezione di coscienza.
I Vescovi del Consiglio hanno perciò espresso la loro convinzione di dover accentuare l´impegno della Chiesa in Italia per la difesa e l´accoglienza della vita, come richiede la coerenza con la verità cristiana.
Un particolare pensiero di stima e di fraterna solidarietà il Consiglio ha rivolto a quei Confratelli che, a motivo del loro inalienabile compito di evangelizzazione, sono stati più esposti alle dure critiche dei mezzi della comunicazione sociale o sono stati, anche di recente, denunciati alla magistratura.

5. - Quanto fu espresso dall´Assemblea dell´Episcopato italiano nel 1979 sulle vocazioni sacerdotali e i seminari è stato ripreso in esame dal Consiglio Permanente, che ne ha considerato l´effetto avuto tra le comunità ecclesiali e la necessità di proseguire negli impegni assunti.
I Vescovi del Consiglio hanno proposto che l´Assemblea del 1980 conduca una verifica delle iniziative avviate ed esamini le prospettive di un impegno permanente a favore delle vocazioni, della formazione seminaristica e della spiritualità del clero diocesano, anche in preparazione del convegno che, su quest´ultimo argomento, sarà tenuta a novembre.
La solerte edizione dei piani pastorali per le vocazioni da parte delle diocesi italiane dà bene a sperare per l´opera vocazionale, ma occorre insistere sull´argomento, chiedendo la collaborazione di tutti nella Chiesa.
I Vescovi del Consiglio hanno particolarmente richiesto, infine, che si metta in esecuzione un programma organico per la formazione permanente del clero diocesano, come un punto determinante per il fecondo cammino della Chiesa in Italia.

CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE