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Comunicato della Presidenza – 19 febbraio 1980


La Presidenza della C.E.I. riunitasi il 18 febbraio 1980 per una normale sessione di lavoro, ha diramato il seguente comunicato, in occasione della tragica morte di Vittorio Bachelet, avvenuta il 12 febbraio 1980.


I gesti disumani del terrorismo continuano a colpire dolorosamente persone, famiglie e istituzioni.
Con insistenza, e a diversi livelli, la nostra Conferenza è intervenuta su questa dura realtà; né mancherà di assicurare anche in seguito il suo contributo per guardare e camminare insieme verso le strade della speranza.
In questo momento, vogliamo farci interpreti del forte raccoglimento che lŽintero Paese ha vissuto, di fronte alla testimonianza umana e cristiana di Vittorio Bachelet.
Conosciamo la forza di quel raccoglimento, perché la vediamo emergere spesso nelle angosciose circostanze in cui lŽodio, la violenza organizzata e lŽassassinio sembrano prevalere sulle possibilità spirituali dellŽuomo. La conosciamo, in particolare, perché la ritroviamo espressa nella fede e nella preghiera di tanta gente che piange ma non Si dispera, nellŽinvocazione del perdono anche per quelli che «non sanno quello che fanno», nella volontà di percorrere le vie di Cristo Redentore dellŽuomo: le vie della fedeltà a Dio, della fraternità, del servizio.
Ci sia consentito rivolgere a quanti hanno retta coscienza e buona volontà lŽinvito a rinvigorire una tale capacità di raccoglimento: per ritrovare la verità delle cose e degli avvenimenti, per conoscere ed assumere le proprie responsabilità, per credere ed operare fermamente secondo le esigenze di una civiltà dellŽamore.
Siamo poi certi di poter dire ancora una volta a tutti i cristiani - specialmente se hanno compiti da svolgere nella comunità e nella vita pubblica - quanto i valori evangelici siano indispensabili anche per la convivenza civile e domandino di essere annunciati e promossi senza paure e ambiguità. Per questo, ad ognuno e a tutti, in ogni circostanza e scelta della vita è sempre richiesta la più chiara coerenza con la propria fede e la propria identità cristiana: sul piano personale, in famiglia, nelle scuole, nellŽambiente di lavoro, come in tutte le espressioni della vita associata.
Uniti ai nostri Confratelli e ai nostri fedeli, sentiamo infine il bisogno di rinnovare la preghiera per quanti sono caduti vittime dellŽodio fratricida e per tutte le loro famiglie. E se un pensiero eleviamo a Vittorio Bachelet e alla sua famiglia, è a motivo della commossa riconoscenza che la Chiesa deve a Dio, ai suoi misteriosi disegni di amore, ai doni che, mediante il Suo Spirito, Egli elargisce sempre, pur nel dolore e nel sacrificio, per la pace e la salvezza degli uomini.

Roma, 19 febbraio 1980.

PRESIDENZA DELLA CEI