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Comunicato della Presidenza della C.E.I. - 1.12.1981


Giunge da più parti, in questi giorni, un pressante invito ai Vescovi italiani e alla Comunità cattolica perché abbiano a cuore in modo prioritario il grave problema della fame nel mondo.
I Vescovi italiani, così come l´Episcopato di tutto il mondo, da sempre sono dolorosamente consapevoli della minaccia di morte per fame di milioni di fratelli e si sono per questo seriamente impegnati, anche nel passato, secondo le loro forze, per porre rimedio ad una simile calamità, non solo auspicando vivamente un ordinamento dell´economia mondiale che sia secondo giustizia, ma insieme offrendo generosi aiuti provenienti dalle loro Comunità. E non da oggi la Chiesa italiana è concretamente impegnata a dare un suo contributo per alleviare tanta sofferenza.
In particolare le comunità ecclesiali del nostro paese hanno attivamente operato per mezzo della Caritas Italiana e la cooperazione tra le Chiese, dando costruttivi aiuti anche attraverso il «gemellaggio» di molte diocesi italiane con le Chiese sorelle dei paesi in via di sviluppo.
I Vescovi italiani riconfermano ben volentieri la loro volontà di impegno aderendo con convinzione ai numerosi appelli rivolti da Sua Santità Giovanni Paolo II nel suo quotidiano magistero (cfr. «Angelus» domenicale 8 novembre 1981) e durante i suoi viaggi apostolici nei paesi del terzo mondo (discorso a Ouagadougou, 10 maggio 1980), convinti che ogni vita va difesa, già a partire dal suo primo concepimento. Per questo appoggiano, nei modi che loro competono, la risoluzione del Parlamento Europeo del 30 settembre, e fanno voti che si concretizzino le proposte ivi confermate e già sostenute dall´ appello dello scorso giugno dei Premi Nobel.
In particolare i Vescovi italiani, senza voler entrare nel merito di specifiche proposte politiche, si augurano che la discussione di questi giorni alla Camera dei Deputati contribuisca ad una più viva presa di coscienza dell´angoscioso problema della fame e della malnutrizione nel mondo, e porti ad un concreto e generoso impegno da parte italiana di fronte alla urgenza delle necessarie soluzioni.

PRESIDENZA DELLA CEI