La Presidenza della C.E.I. si è riunita il 10 settembre a Mestre, in sessione ordinaria.
Sicura di interpretare i sentimenti di tutto lŽEpiscopato e della Chiesa italiana, la Presidenza ha innanzi tutto rivolto un vivo pensiero al Santo Padre, ormai avviato a una felice e piena ripresa della sua attività apostolica. Invita ora le comunità cristiane alla preghiera di ringraziamento e allŽimpegno della comunione ecclesiale. I cristiani, infatti, non possono non camminare insieme, sia per vivere come Chiesa di Cristo sia per assicurare il loro qualificato servizio alla società.
Al tema «Comunione e comunità», che ispira il programma pastorale degli anni Ž80, la Presidenza ha per questo dedicato la sua attenzione.
Tra lŽaltro, ha disposto la pubblicazione, ormai imminente, dei documenti: «Comunione e comunità: I - Introduzione al piano pastorale; II - Comunione e comunità nella Chiesa domestica», secondo le indicazioni della XVIII Assemblea Generale (18-22 maggio 1981).
Ha poi definito lo schema dellŽo.d.g. per la sessione che il Consiglio Permanente terrà a Roma dal 12 al 15 ottobre prossimo. A tal fine ha esaminato anche le principali istanze che emergono dalla attuale situazione del Paese e i loro riflessi sui compiti della Chiesa in Italia.
Il Paese riprende organicamente la sua attività, dopo il periodo estivo. Molte sono le risorse morali di tanta gente che torna al lavoro, che inizia un nuovo anno scolastico (famiglie, alunni, educatori), che torna allŽattività professionale e allŽimpegno sociale. Quanto mai vive sono le disponibilità dei cristiani e delle loro comunità, già immerse in questi giorni nei programmi del nuovo anno pastorale, preparato spesso con genialità nel corso dellŽestate.
A tutti la Presidenza della C.E.I. porge un fraterno saluto, un augurio sincero e lŽinvito a considerare le prevedibili difficoltà con il dovuto coraggio.
Non mancano infatti preoccupazioni serie. La Presidenza ha preso in considerazione, tra lŽaltro, i problemi della disoccupazione, la dura prospettiva della cassa integrazione, le difficoltà dei giovani che chiedono una casa per formare la loro famiglia, il tormento che a tutti deriva dalla spregiudicata diffusione e dal consumo della droga, il persistere della violenza, con le sue matrici e con le sue terroristiche espressioni di morte, il riemergere di una sconcertante logica del riarmo a livello internazionale. Tali preoccupazioni richiedono di certo un severo impegno non solo sul piano sociale e politico ma, primariamente, sul piano degli autentici valori della vita e della convivenza umana. Interpellano pertanto la coscienza di tutti, in particolare di quanti, ai diversi livelli, ispirano la loro azione ai valori evangelici.
Su queste complesse realtà, tornerà anche il Consiglio Permanente della C.E.I., nella prossima riunione di ottobre, per sorreggere i cristiani e le loro comunità in una lucida volontà di servizio. Occorre infatti uno sforzo comune per conoscere, nella luce della fede, le reali situazioni, per acquisire nuove competenze, per assicurate presenze autenticamente evangeliche ed efficaci.
E poiché «se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori» (Sal 126, 1), nella preghiera e nella comunione con Dio i cristiani devono incessantemente porre la loro fiducia e misurare le loro prospettive: una preghiera umile e consapevole; una preghiera che, in particolare nel prossimo mese di ottobre, si sappia esprimere in filiale confidenza con Maria santissima, e si estenda fraternamente a tutte le necessità della Chiesa, del nostro Paese, del mondo.