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Comunicato della Presidenza della C.E.I. - 11.2.1981


Nel corso della riunione del 9 febbraio, che prevedeva la definizione dell´o.d.g. della prossima sessione del Consiglio Permanente (16-19 marzo) e l´esame del programma della XVIII Assemblea Generale (18-22 maggio), la Presidenza della C.E.I. ha preso in considerazione gli aspetti morali riguardanti le previste consultazioni referendarie sulla legge 22.5.1978 n. 194.
Al riguardo, rende note alcune prime brevi riflessioni.
E´ innanzi tutto doveroso ribadire, anche in queste circostanze, che per la dottrina cattolica l´aborto procurato è assolutamente e gravemente illecito e che, di conseguenza, moralmente illecita è pure la legge n. 194.
Di fronte alle proposte referendarie del partito radicale e del «Movimento per la vita», ammesse alla consultazione popolare dalla Corte Costituzionale, i cattolici sono pertanto tenuti ad agire con illuminata e sicura coscienza.
Per quanto riguarda la proposta di referendum del partito radicale, occorre prendere atto che essa è volta intenzionalmente a liberalizzare in termini ancora più gravi l´interruzione volontaria della gravidanza.
Con tutta evidenza, tale proposta è contraria ai valori e ai principi della dottrina cattolica, e non può non essere respinta dalla coscienza cristiana.
L´iniziativa referendaria del «Movimento per la vita» è moralmente accettabile ed è impegnativa per la coscienza cristiana, poiché persegue, mediante l´abrogazione di alcune norme della legge abortista, l´obiettivo di restringere, nella misura del possibile, l´ampiezza e di ridurne gli effetti negativi. Non ne consegue, peraltro, che le rimanenti norme abortiste della citata legge civile possano risultare moralmente lecite e praticabili.
La Presidenza della C.E.I. sollecita le comunità ecclesiali, le Associazioni e i movimenti dei laici, tutti i fedeli, ciascuno per la sua parte, ad affrontare gli impegni di questo particolare momento con grande senso di responsabilità, soprattutto per formare le coscienze e creare condizioni sociali e umane più degne e più adeguate per la maternità e per l´accoglienza della vita nascente.

PRESIDENZA DELLA CEI