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Messaggio del Consiglio Permanente


Al termine della sessione 14-17 marzo 1983, il Consiglio Permanente della C.E.I. ha rivolto un messaggio per richiamare lŽattenzione su alcuni grandi avvenimenti che segnano la vita della Chiesa in questŽanno e che, per la loro rilevanza, sono destinati ad influire ben oltre la celebrazione del Giubileo della Redenzione.
 
 
Il 25 marzo prossimo si apre lŽAnno Santo, proclamato da Giovanni Paolo II nel 1950° anniversario della Redenzione. LŽAnno del Giubileo si concluderà il 22 aprile 1984.
Il tempo di questa celebrazione va dalla solennità dellŽAnnunciazione del Signore alla Pasqua della sua Risurrezione. Per i fedeli, ma non solo per loro, è un invito a vivere in modo intenso il mistero di Cristo Redentore, che la liturgia nel corso dellŽanno rende attuale. In questo mistero è la sorgente a cui la Chiesa attinge le sue energie per il continuo rinnovamento e per il servizio missionario al Vangelo.
Un anno ordinario - dice il Papa - da vivere in modo straordinario.
LŽAnno Santo sarà per la prima volta celebrato contemporaneamente nella Chiesa di Roma e in tutte le Chiese particolari. La circostanza sottolinea la profonda comunione che anima tutte le comunità diocesane e il loro inscindibile vincolo di carità con la Chiesa di Roma e con il Romano Pontefice.
A rendere straordinario questŽanno, concorre il Sinodo dei Vescovi del prossimo autunno, che ha come tema: «La Riconciliazione e la Penitenza nella missione della Chiesa».
In Italia, infine, avremo la solenne celebrazione del Congresso Eucaristico di Milano con il suo invito a porre «LŽEucaristia al centro della comunità e della sua missione».
Redenzione, Riconciliazione, Eucaristia: sono tre aspetti di un unico mistero che si chiama «la Pasqua del Signore». Quello che Cristo ha fatto nella sua vita si rende presente per noi ogni volta che celebriamo la passione, la morte e la risurrezione di Gesù. NellŽEucaristia, noi troviamo lŽinsieme di tutti i frutti della sua croce e della sua Risurrezione.
Da questi momenti centrali del mistero che lŽAnno Santo invita a celebrare, sgorga la fede della Chiesa e il suo impegno per la conversione, per il rinnovamento, per la comunione e per la sua missione.
LŽAnno Santo è impegnativo per i cristiani, ma ridesta nella coscienza di tutti il bisogno e il dovere di attingere alle sorgenti della vita spirituale e al mistero dellŽamore di Dio, manifestato in Cristo, il vigore morale necessario per vivere.
Di tale vigore ha sempre più bisogno anche il nostro Paese, per trovare la risposta ai suoi inquietanti problemi e le prospettive del suo futuro.
Partecipi e interpreti dellŽattuale stato di sofferenza, i Vescovi una volta ancora rivolgono ai fedeli e a quanti guardano con attenzione alla Chiesa lŽinvito a recuperare, con una rigorosa coscienza morale, il senso dei valori umani e cristiani che sono patrimonio del Paese e restano il fondamento e la premessa per la sua ripresa.
EŽ infatti necessario riproporre con coraggio il primato dei valori dello spirito e la forza di una illuminata coscienza morale, che la fede cristiana arricchisce di luce e di sicuro sostegno.
Sarà decisivo, per il nostro futuro, impegnare subito una tale volontà a perseguire con chiarezza quei progetti culturali e sociali che maggiormente determinano il costume e la vera storia di un popolo. Tali sono i progetti sullŽaccoglienza della vita, sui diritti umani, sullŽamore, lŽeducazione sessuale e la famiglia, sulla condizione femminile. E, ancora, i progetti che riguardano la salute, lŽassistenza, lŽinserimento sociale dei portatori di handicaps, la riforma della scuola e il lavoro.
Su questi problemi il Consiglio Permanente si è soffermato in questa sessione di lavoro; e ora li segnala alla corresponsabilità di tutti e al particolare impegno delle comunità cristiane. Il lento degrado delle ideologie e dei miti che avevano portato a credere in un progresso facile e senza limiti, sollecita ad interrogarsi, e rinvia ad una ricerca più severa del vero senso dellŽesistenza umana.
EŽ questo un bisogno di riconciliazione e di redenzione, che porta a impiegare con onestà tutte le risorse umane di intelligenza e di volontà, e apre alla grande esperienza della riconciliazione con Dio, fondamento ultimo della fraternità tra gli uomini.
Gli eccezionali eventi che toccano direttamente la vita della Chiesa, e che si intrecciano con provvidenziale armonia alla celebrazione dellŽAnno Santo, sono un messaggio di rinnovamento e di conversione, e indicano per quale via si può pervenire alla pace sociale.
Possa lŽinizio dellŽAnno Santo, e la Pasqua ormai vicina, suscitare in tutti propositi di pace e di concordia e ridare, con la fiducia, lŽimpegno a fare convergere pensieri ed energie verso un progetto di società che sappia onorare la dignità di ogni persona e promuovere il bene comune.
Possano le nostre comunità celebrare consapevolmente questi avvenimenti, perché ogni uomo sappia che Dio ci ha tanto amato da dare il Suo Figlio per noi, perché in Lui noi avessimo riconciliazione e pace.
 
Roma, 19 marzo 1983.

ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI