MESSAGGIO DELLA COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO
1. - Il Signore non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi di cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori » (At 14, 5-18).
Le parole degli apostoli Paolo e Barnaba tornano particolarmente attuali, mentre ci prepariamo a celebrare, il prossimo 11 novembre, la Giornata del Ringraziamento.
Riconoscere i doni di Dio, di natura e di grazia, e perciò ringraziare il Signore sempre e dovunque » non è un rito formale, ma un atteggiamento di fede e di vita, che dà senso pieno alla vita. EŽ un atteggiamento non evasivo, ma impegnativo, che dispone alla comunione con Dio e con i fratelli, e trova forme molteplici genialmente espressive di sincera gratitudine: la lode che esplode nel canto religioso corale, lŽesigenza dellŽofferta a Dio dei frutti della terra, i gesti delicati e generosi della carità verso i poveri, antichi e nuovi.
La celebrazione della « Giornata » si innesta nellŽitinerario che conduce la Chiesa italiana a celebrare il suo Convegno su « Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini », e che ormai vede coinvolte nella preghiera e nellŽattesa fiduciosa tutte le articolazioni della vita ecclesiale, dalle parrocchie ai movimenti e alle associazioni sociali cristiane.
2. - La recente « Nota » pastorale della C.E.I. (15 luglio 1984) ha ricordato ai cristiani che la domenica, « giorno del Signore e signore dei giorni, è anche giorno della Chiesa che si ritrova nellŽunità, si nutre dellŽEucaristia e si pone quindi nel mondo in missione di trasparente testimonianza verso i fratelli ». A tale proposito, dobbiamo rilevare con soddisfazione una crescente presenza e una maggiore capacità partecipativa e propositiva dei cristiani e delle loro associazioni, impegnate con dinamismo in campo sociale e, in particolare, per la rivalutazione dellŽagricoltura nellŽeconomia e del mondo agricolo e rurale nella società.
Ciò corrisponde alle esigenze oggettive indotte dai cambiamenti culturali e strutturali verificatisi nel mondo del lavoro, che richiedono originalità di iniziativa e di progettualità. Ma ciò è richiesto anzitutto dalla fedeltà al Vangelo del lavoro, che anche recentemente, nella visita pastorale in Calabria, il Santo Padre ha voluto richiamare con forza nei suoi incontri con i lavoratori dellŽagricoltura e dellŽindustria.
Tale Vangelo, nelle sue istanze fondamentali, ripropone il primato morale dellŽuomo, della famiglia, della qualità della vita e della pace, come vie maestre per la soluzione della lunga e complessa crisi che attraversiamo. Tale Vangelo « è e rimane lŽunico efficace rimedio allo scandalo della sperequazione economica e alla conseguente emarginazione culturale, politica e sociale di tante persone e di popoli interi » (Messaggio della XXIII Assemblea Generale della C.E.I., 12 maggio 1984).
3. - EŽ ormai consolidata tradizione che la Giornata del Ringraziamento sia celebrata, soprattutto dai lavoratori dei campi e dalle comunità rurali, come una festa religiosa e civile, come momento felice di incontro, di dialogo e di solidarietà fraterna, e tanto più grande e fruttuosa è la festa quanto più è aperta alla partecipazione di tutti i fedeli. Lo spirito e lo stile della festa infatti si rivela autentico « quando si radica nella gioia cristiana; nessuna festa è vera, se non si esprime nella letizia della comunione con Dio, che edifica e sorregge la comunità ecclesiale, che G segno di speranza da dare al mondo » (C.E.I., Il giorno del Signore, n. 40).
Auspichiamo che tale spirito fiorisca e si diffonda sempre in tutto il popolo di Dio che è in Italia.
LA COMMISSIONE EPISCOPALE
PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO