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Il nuovo Statuto della Conferenza Episcopale Italiana


1. - Lo Statuto vigente della Conferenza Episcopale Italiana fu approvato « ad quinquiennium » dal Santo Padre Paolo VI nella Udienza concessa il 19 novembre 1977 al Cardinale Prefetto della Congregazione per i Vescovi (cfr. Rescritto della Congregazione per i Vescovi, in pari data, n. 1029/53).
Sostanzialmente lo Statuto dell´anno 1977 corrispondeva agli Statuti che la Conferenza ebbe fin dal 16 dicembre 1965 quando la C.E.I. fu strutturata secondo le norme volute dal Concilio Vaticano II.
2. - Prima della scadenza del quinquennio, il Presidente della Conferenza, con lettera 9 novembre 1982, prot. n. 812/82, chiese la proroga di un anno per poter arricchire il testo dello Statuto in vigore con i miglioramenti suggeriti dall´esperienza. La proroga fu concessa dal Santo Padre (cfr. Lettera del Prefetto della Congregazione per i Vescovi, 15 novembre 1982, prot. n. 1029/53).
Successivamente, la Conferenza ottenne, a richiesta, la proroga allo Statuto « sino alla approvazione delle nuove norme attualmente allo studio » (cfr. Lettera del Prefetto della Congregazione per i Vescovi, 26 settembre 1983, prot. n. 1029/53).
3. - Il lavoro di revisione dello Statuto C.E.I. era stato avviato già dall´8 gennaio 1982 con l´insediamento di un apposito Gruppo di studio, voluto dal Consiglio Permanente per raccogliere osservazioni e questioni sorte nel quinquennio e formulare proposte di aggiornamento alla luce di diversi ed importanti fattori quali:
- le autorevoli sollecitudini del magistero pontificio, prima di Paolo VI e quindi di Giovanni Paolo II (cfr. « Discorsi alla Conferenza Episcopale Italiana » - 1964-1973; 1974-1977; 1979-1982 - editi a cura della Segreteria Generale C.E.I.);
- la promulgazione del nuovo Codice di Diritto Canonico avvenuta il 25 gennaio 1983 (con innovazioni per le Conferenze Episcopali);
- l´Accordo concordatario tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana, firmato il 18 febbraio 1984;
- le esperienze di comunione episcopale e di attività collegiale ottenute attraverso lo sviluppo dei progetti pastorali negli anni più recenti;
- le istanze provenienti dalle situazioni culturali e sociali del Paese;
- l´esperienza di un nuovo rapporto con le Conferenze Episcopali di altri Paesi, in specie con quelli dell´area europea.
4 - L´iter di lavoro successivo può essere brevemente riassunto nei seguenti termini:
- studio e formulazione di proposte da parte del Gruppo di lavoro sopra richiamato;
- consultazione delle Conferenze Episcopali Regionali per avere pareri collegiali e altri suggerimenti;
- approfondimento delle proposte nelle sessioni del Consiglio Permanente;
- approfondimento e verifica nelle Assemblee Generali della Conferenza;
- interpellanza di Esperti e confronti con gli Statuti di altre Conferenze Episcopali.
5. - All´approvazione dei singoli articoli s´è proceduto nel corso delle Assemblee Generali XXIII e XXIV (7-11 maggio e 22-26 ottobre 1984).
Ciascun articolo è stato presentato e discusso prima della votazione, che è avvenuta con schede scritte e a norma canonica. Dopo la votazione dei singoli articoli si è proceduto al voto complessivo di approvazione di tutto il testo e di richiesta della « recognitio » pontificia.
6. - Il testo dello Statuto è stato inviato alla Santa Sede per la debita « recognitio » dal Cardinale Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Anastasio A. Ballestrero, con lettera n. 1000/84 del 20 novembre 1984.
Il Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Card. Bernardin Gantin, trasmettendo al Presidente della C.E.I. il Decreto di approvazione con lettera n. 1029/53 del 26 marzo 1985, così si esprimeva:
« Sono lieto di comunicare all’Eminenza Vostra che nell’Udienza del 25 marzo il Santo Padre ha approvato definitivamente gli statuti di codesta Conferenza episcopale.
« Compiego alla presente il relativo Decreto di questa Congregazione ed una copia autenticata delle norme.
« Mentre volentieri compio questo dovere, desidero esprimere all´Eminenza Vostra, ai membri della C.E.I. ed ai suoi collaboratori il mio più vivo compiacimento per la diligenza con cui si è provveduto alla revisione degli statuti per adeguarli alle disposizioni del nuovo Codice di Diritto Canonico e formulo l´auspicio che essi contribuiscano a rendere sempre più feconda e tempestiva l´azione di codesto organismo episcopale, tenute anche presenti le competenze che il nuovo Concordato tra la Santa Sede e lo Stato Italiano gli attribuisce.
Desidero, infine, esprimere apprezzamento per il preambolo che precede il testo delle norme, per lo spirito che lo anima e nel quale codesti Pastori hanno messo in evidenza il loro spirito collegiale fondato teologicamente ».

ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI