La Commissione Ecclesiale per le comunicazioni sociali, nella riunione del 13 ottobre 1987, ha affrontato il problema dell´emittenza radiotelevisiva, sia pubblica che privata, nel nostro Paese e, nell´intento di dare un SUO contributo, ha predisposto e diffuso la seguente « Nota ».
In vista di una riforma legislativa del regime in cui operano le emittenti radiofoniche e televisive in Italia, emerge sempre più l´importanza e l´urgenza di norme che consentano una reale libertà di espressione attraverso questi mezzi a tutti i gruppi sociali, assicurando al contempo che la comunicazione radiotelevisiva si risolva in un momento di partecipazione del cittadino e di crescita integrale dell´uomo e non semplicemente in una forma di fatuo intrattenimento disancorato dalla realtà. In particolare sono da sottolineare alcuni punti qualificanti:
- E´ interesse dell´utente che si metta ordine nelle frequenze televisive e ancor più radiofoniche, per consentire al massimo numero di emittenti di coesistere nell´etere, senza reciproche interferenze.
- Al fine di garantire una effettiva libertà di espressione alle diverse istanze circolanti nella società appare necessaria una efficace normativa antimonopolistica. In concreto è inopportuna la concentrazione della proprietà di più reti televisive nonché della raccolta di pubblicità.
- La concessione dell´interconnessione e della diretta a tutte le emittenti dovrebbe essere subordinata a concrete garanzie antitrust, al fine di instaurare un regime di reali libertà di comunicazione.
- Il servizio pubblico, patrimonio di esperienza e di partecipazione sociale da non disperdere, va in ogni caso difeso, con i relativi obblighi e vantaggi, assicurandogli i mezzi necessari per svolgere il suo indiscusso ruolo primario nel garantire pluralismo e rispetto di tutte le opinioni.
- Occorre mettere dei limiti alla pubblicità, limitandone la quantità e la concentrazione in determinati orari, evitando il disagio dell´interruzione dei programmi e suscitando un efficace controllo sui contenuti e sulla forma della comunicazione, basato sul rispetto dei valori etici fondamentali.
- Vanno comunque salvaguardati i minori, confermando e rafforzando i limiti già esistenti alla trasmissione di film vietati.
Roma, 5 dicembre 1987
LA COMMISSIONE ECCLESIALE
PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI