Si pubblica, per documentazione e per conoscenza, la "Nota circa la regolazione naturale e i metodi diagnostici della fertilità".
La "Nota" è stata qui inviata dal Pontificio Consiglio per la famiglia con lettera n. 182189 del 30 giugno 1989, con lo scopo di promuovere una migliore conoscenza dell“insegnamento della Chiesa sulla regolazione naturale della fertilità e un maggior apprezzamento dei metodi diagnostici.
Uno degli ambiti propri dell“insegnamento della Chiesa è il retto ordinamento della trasmissione della vita, la cui responsabile regolazione può farsi attraverso il ricorso alla continenza periodica secondo il ciclo naturale della donna. In questo insegnamento occupa, com“è logico un posto molto importante la questione dei metodi diagnostici della fertilità, comunemente chiamati metodi di regolazione della fertilità.
I coniugi che si trovano nella situazione di dover ricorrere alla continenza periodica per distanziare un concepimento, devono acquisire la convinzione che i "metodi diagnostici della fertilità" hanno una sufficiente base scientifica e non sono difficili da imparare; e, inoltre, che la continenza periodica per giuste cause - senza di esse, praticata per egoismo, non sarebbe virtù - costituisce un modo di vivere la castità coniugale e perciò non solo è praticabile ma rinforza il loro mutuo amore, che la contraccezione invece distrugge.
Ecco perché i testi fondamentali degli ultimi Sommi Pontefici sulla retta e responsabile regolazione della fertilità (cf. Humanae Vitae , 16.24; Familiaris Consortio, 31-33.35) formulano l“augurio che la scienza medica riesca a dare una base sempre più sicura ai metodi diagnostici della fertilità. Così lo lasciano sperare i progressi fatti in questi ultimi anni, anche se la loro conoscenza non è stata sufficientemente diffusa.
Al fine di promuovere un maggiore apprezzamento ed una più profonda conoscenza dell“insegnamento della Chiesa sulla regolazione naturale della fertilità, questo Pontificio Consiglio, con la presente nota, intende:
1. stimolare le Facoltà e gli istituti di ricerca biomedica ecc., i professori, i ricercatori e gli studenti, a proseguire lo studio scientifico dei metodi diagnostici della fertilità, per poter guidare le coppie ad una regolazione naturale nel rispetto dei valori della sessualità umana;
2. raccomandare ai consulenti dei coniugi di acquistare padronanza in tali progressi della scienza per poter così consigliare le coppie a praticare opportunamente la regolazione naturale mediante il ricorso ai metodi diagnostici della fertilità;
3. insistere presso i coniugi cristiani preparati e con esperienza della validità di questi metodi diagnostici perché riflettano sul bene che possono recare agli altri nel diffonderli attraverso la parola e la testimonianza;
4. invitare le organizzazioni e i gruppi che lavorano in favore della famiglia e della vita perché svolgano, nell“ambito della loro competenza, un“opera di informazione ed educazione sui metodi diagnostici della fertilità; e questo nel contesto del servizio dei valori e diritti umani.
Si potrà così contribuire a superare l“ostacolo della carenza o delle gravi lacune nella formazione riguardo l“insegnamento della Chiesa in un campo che concerne vitalmente la dignità della persona umana e la crescita spirituale dei coniugi.
28 febbraio 1989