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Messaggio per l’88ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore - 22 aprile 2012
Il futuro del Paese nel cuore dei giovani

«Si può pensare legittimamente che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che sono capaci di trasmettere alle generazioni di domani ragioni di vita e di speranza» (Gaudium et spes, n. 31)

Il senso della responsabilità per l’edificazione della città dell’uomo nella prospettiva del Vangelo è costitutivo della vita di fede nel suo porsi, nel suo configurarsi riflessivo e nel suo dispiegarsi fattivo, articolato e multiforme: «L’azione in favore della giustizia e la partecipazione nella trasformazione del mondo ci appaiono chiaramente come una dimensione costitutiva della predicazione del Vangelo, cioè come la missione della Chiesa per la redenzione del genere umano e la liberazione da ogni stato di cose oppressivo» (GIOVANNI PAOLO II, Centesimus annus, n. 54).
La salvezza che il Vangelo proclama non si restringe certo nell’angusto perimetro socio-economico, ma riguarda l’uomo nella sua integrità, come soggetto posto in relazione costitutiva con Dio e virtuosa con gli altri uomini e con il creato. L’agire cristiano trova forma distintiva nel precetto della carità evangelica che, compiutamente, si esprime come profezia e prassi: «La fede infatti tutto rischiara di una luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell’uomo, e perciò guida l’intelligenza verso soluzioni pienamente umane» (Gaudium et spes, n. 11). È una nuova creazione (cf 2Cor 5,17). Essa tocca anzitutto la dimensione personale, nell’intimità profonda del soggetto: nessun rinnovamento è possibile sul piano storico e sociale se non è preceduto, sostenuto e motivato dalla conversione del cuore.  (...)

PRESIDENZA DELLA CEI