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Importanti riferimenti di alcuni Pontefici alla Carta dei diritti fondamentali ed inalienabili dell'uomo


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 4/10


Paolo VI, constatato che la questione sociale aveva raggiunto una dimensione mondiale (Populorum Progressio, 1967, n. 3), ha parlato di un “umanesimo plenario” (ivi, n. 42) e chiarito che “lo sviluppo dei popoli è il nuovo nome della pace”.
 
Giovanni Paolo II nella sua prima Enciclica, la Redemptor Hominis, 1979, ha affermato che la via dell’uomo a Dio era l’uomo stesso perché in Gesù di Nazareth Dio ha voluto manifestarsi all’uomo.
 
E Benedetto XVI nella conclusione della sua ultima Enciclica, Caritas in Veritate (CV), 2009, n. 78, scrive: “Solo se pensiamo di essere chiamati in quanto singoli e in quanto comunità a far parte della famiglia di Dio come suoi figli, saremo anche capaci di produrre un nuovo pensiero e di esprimere nuove energie a servizio di un vero umanesimo integrale… un umanesimo cristiano che ravvivi la carità e si faccia guidare dalla verità, accogliendo l´una e l´altra come dono permanente di Dio”.
 
La mobilità umana - che Papa Benedetto definisce “fenomeno sociale di natura epocale” (CV, n. 62) - in questo contesto diviene fattore di radicale mutamento sociale e feconda opportunità per un rinnovamento religioso in quanto crea i presupposti per raggiungere il traguardo della famiglia della umanità e rende visibile e vissuta la cattolicità della Chiesa.