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Mons. Paolo Pezzi nuovo Arcivescovo

Fondazione Migrantes


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mosca (Migranti–press) – Ha ricevuto nei giorni scorsi l’ordinazione episcopale il nuovo arcivescovo metropolita di Mosca, l’italiano mons. Paolo Pezzi, nel corso di una celebrazione alla quale hanno partecipato circa 1500 fedeli, 200 sacerdoti e membri del clero ortodosso, diplomatici e giornalisti. Mons. Pezzi, che è stato anche responsabile della Missione Cattolica Italiana di Mosca, subentra a mons. Tadeusz Kondrusiewicz, trasferito a Minsk, in Bielorussia. Il nuovo presule, parlando del suo nuovo incarico ha detto che sarà una “prosecuzione” del lavoro avviato da mons. Kondrusiewicz.


Mons. Pezzi – chiamato alla guida della diocesi moscovita lo scorso 21 settembre da Papa Benedetto XVI – è nato l’8 agosto 1960 a Russi, in Emilia Romagna, e ha compiuto gli studi di Filosofia e di Teologia negli anni 1985–1990 presso la Pontificia Università di San Tommaso. E stato ordinato sacerdote il 22 dicembre 1990, nella Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo. Diversi gli incarichi ricoperti dal neo arcivescovo tra i quali quello di direttore del giornale cattolico nella diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk (1993–1998); Vicario Generale della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo (1998–2005); Responsabile del Movimento di Comunione e Liberazione in Russia (dal 1998 ad oggi); Docente presso il Seminario Maggiore "Maria Regina degli Apostoli" a San Pietroburgo (2004); Rettore del medesimo Seminario dal 2006 oltre che responsabile della pastorale per gli italiani di Mosca.


La comunità italiana di Mosca – scriveva in una e–mail nel Natale scorso – “non è molto grande: circa 250 persone più altrettante che pur non residenti passano la maggior parte dell´anno qui. In passato ci sono stati tentativi di un minimo di pastorale con loro, ma non continuati”. A Mosca ogni domenica si celebra una Messa in lingua italiana. Mons. Pezzi aveva iniziato a visitare gli italiani che vivono a Mosca. “Nelle immediate vicinanze sono a conoscenza – scriveva nel 2005 – di una comunità per il recupero dei tossicodipendenti guidata da alcuni italiani. Nel limite del possibile anche con l´aiuto di altri sacerdoti cerchiamo di assicurare la santa messa e la confessione per i cattolici che vi vivono e non solo italiani dato che nelle vicinanze non ci sono chiese cattoliche (Mosca è il luogo a loro più vicino, e sono circa 80 chilometri)”. Per quanto riguarda altre città fuori da Mosca sono in contatto – aggiungeva – con sacerdoti italiani a San Pietroburgo e a Novosibirsk. Per il momento non ci sono le condizioni per una vera e propria pastorale per gli italiani in queste città. A Novosibirsk il numero è limitato e totalmente integrato nella comunità cattolica, a San Pietroburgo i sacerdoti italiani sono raggiungibili e conosciuti dagli italiani che vi risiedono. Un aspetto interessante a San Pietroburgo riguarda una sorta di pastorale dei turisti italiani nei mesi estivi che cura uno dei due sacerdoti italiani”.