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Indirizzo di saluto di S.E. Mons. Angelo Bagnasco al Santo Padre Benedetto XVI


Padre Santo,
l’incontro odierno è un ulteriore segno dell’amorevole sollecitudine con cui Vostra Santità accompagna il cammino della Chiesa in Italia, condividendo la preoccupazione dei Pastori e le vicende degli uomini e delle donne del nostro amato Paese. Per questa Sua grande attenzione e per la Sua presenza ai lavori della nostra Assemblea, Le esprimo la gratitudine dei Vescovi italiani qui riuniti e anche la loro sincera condivisione delle gioie e delle preoccupazioni che L’accompagnano ogni giorno.

L’anno che ci separa dall’ultima Assemblea ha offerto diverse occasioni per riaffermare e far crescere lo speciale vincolo che lega le nostre Chiese e la vita del popolo italiano alla persona del Vescovo di Roma, che è anche il Primate d’Italia.
Un appuntamento molto significativo è stato il 4° Convegno ecclesiale nazionale, celebrato a Verona dal 16 al 20 ottobre 2006, fortemente segnato dall’alto magistero di Vostra Santità.

L’ampiezza e la profondità di quanto ci ha detto in quella occasione, ci ha permesso di verificare la consonanza del cammino tracciato dall’Episcopato e condiviso dall’intero Popolo di Dio con il cuore del mistero cristiano e l’intima missione della Chiesa riaffermati da Vostra Santità. Questo Suo insegnamento ha rappresentato la struttura portante della Nota pastorale discussa in questi giorni, con cui riconsegniamo a tutte le nostre Chiese la ricchezza dell’esperienza di Chiesa condivisa a Verona.

Nel corso poi della visita ad limina tutti i Vescovi hanno avuto la possibilità di portare a conoscenza di Vostra Santità la bellezza della vita delle nostre Diocesi, che si sono anche unite accompagnando i Pastori nelle udienze del mercoledì. Posso assicurarLe che abbiamo vissuto questo incontro non solo come l’adempimento di un importante impegno proprio del nostro ministero, ma innanzitutto come occasione feconda di crescita spirituale per ciascuno di noi e per le comunità a noi affidate. In questa circostanza abbiamo poi potuto verificare personalmente la ricchezza e la delicatezza della Sua attenzione, che peraltro il popolo italiano sa riconoscere e amare sempre di più.
Segno particolare dell’amicizia di Vostra Santità per gli uomini e le donne di questo tempo è la comunicazione del Suo “ricco cammino interiore” nell’incontro con la Persona di Gesù, che ha voluto partecipare nel volume Gesù di Nazaret. Le siamo tutti profondamente riconoscenti per questo grande dono che arricchisce la vita delle comunità cristiane, ma anche la ricerca della Verità che accompagna l’uomo di ogni tempo.

Padre Santo, proprio questa ricerca è spesso segnata, anche nel nostro Paese, da incomprensioni prodotte da una mentalità che tende a mettere in discussione la stessa possibilità di un cammino che conduca al Vero al Bello e al Giusto. In questo clima, che finisce per segnare profondamente l’esperienza di tutti, a partire dai più piccoli, è necessario che si alzi la voce chiara e ferma della Chiesa, unita attorno a Pietro, per riaffermare quei principi inviolabili che devono ispirare la vita personale e pubblica in ogni tempo. Vostra Santità è a conoscenza della serena determinazione con cui la Conferenza Episcopale Italiana accompagna questo Suo alto servizio e posso assicurarLe che può contare sulla fedeltà cordiale e operosa dell’intera comunità ecclesiale, ma anche sulla condivisione ideale di molti uomini e donne di buona volontà.

Padre Santo, con l’animo colmo di gioia per questi e numerosi altri segni della Sua benevolenza, accogliamo ora la Sua parola e la Sua benedizione.


ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI