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Si vota per rinnovare i Comites


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 1/04


SI VOTA PER RINNOVARE I COMITES
di Franco Narducci
Il 26 marzo 2004 si voterà per rieleggere i COMITES, organi di rappresentanza degli italiani residenti all’estero nei rapporti con la rete diplomatico-consolare, che ora potranno anche rappresentare le istanze della collettività italiana alle autorità e alle istituzioni locali. L’operazione di voto ha una dimensione mondiale, poiché interesserà tutte le circoscrizioni consolari dove risiedono minimo 3.000 cittadini italiani iscritti nell’elenco elettorale che, come è noto, è elaborato dal Ministero dell’Interno in base ai dati forniti dai Comuni italiani (AIRE). Per la prima volta questi organismi saranno eletti votando per corrispondenza, come predispone la nuova Legge approvata dal Parlamento lo scorso mese di ottobre, dopo una gestazione di oltre un anno e mezzo rispetto alla prima bozza elaborata dal CGIE e sottoposta al Governo e al Parlamento. Il voto per corrispondenza è sicuramente una delle innovazioni principali della riforma di legge, poiché conferisce ai COMITES una legittimazione di sostanza oltre che di forma, e getta le premesse per un maggiore coinvolgimento delle nostre comunità.In ogni caso, anche questo test, che segue quello sul voto referendario dello scorso mese di giugno, ripropone il grave problema delle anagrafi degli italiani all’estero, un ostacolo che fa gridare allo scandalo per la sua dimensione numerica, e che ancora una volta non consentirà di valutare appieno il grado di partecipazione della comunità italiana. Gli elenchi elettorali elaborati dal Ministero dell’Interno in base ai dati forniti dai Comuni, infatti, sono pesantemente incompleti rispetto all’anagrafe tenuta dalla rete diplomatico-consolare e non consentiranno di votare a diecine di migliaia di nostri connazionali.Le altre innovazioni introdotte dalla legge concernono l’istituzione del Comitato dei Presidenti, che almeno una volta l’anno si riunirà con la futura rappresentanza parlamentare e con i consiglieri del CGIE del rispettivo paese. Si passa inoltre dal regime di contributo a quello dei finanziamenti, che saranno erogati nel primo quadrimestre dell’esercizio, a patto che sia pervenuta la documentazione prescritta. La riforma ha introdotto anche l’istituzione dei COMITES plurimi, la limitazione della rieleggibilità a due mandati, le incompatibilità elettive, l’espressione di pareri obbligatori, ecc. Inoltre, l’autorità consolare renderà partecipe il Comitato degli incontri ufficiali con le autorità locali sulle questioni di interesse della comunità rappresentata. Basteranno queste novità e lo spirito che incarnano per aumentare il tasso di gradimento dei COMITES? Basterà coinvolgere attivamente personaggi importanti delle nostre comunità e, soprattutto, far crescere quel senso d’impegno concreto che soltanto le intese larghe e coese possono garantire? Il mondo dell’associazionismo organizzato se lo augura con forza e per la realizzazione degli obiettivi di promozione delle nostre comunità offrirà contributi notevoli in termini d’informazione, organizzazione e quadri dirigenti. La visione innovativa deve riguardare anche il maggior coinvolgimento di giovani e donne, che non possono continuare ad assistere ai cambiamenti che si delineano senza recitare un ruolo attivo. Una finalità condivisa evidentemente anche dal legislatore che ha stabilito il limite di due mandati consecutivi per gli eletti nei COMITES, proprio per favorire il ricambio generazionale e guardare al futuro con maggiore ottimismo.